THE BARD OF ARMAGH
"The Bard of Armagh" è il titolo di
una canzone tradizionale irlandese (Irlanda del Nord) di cui non si
conosce ancora l'origine. Di padri ne ha ben quattro: due irlandesi e
due scozzesi.
Incominciamo con Patrick Donnelly (1649–1716), la
storia, diffusa nella contea di Armagh, più sicuramente
a livello aneddotico, è curiosa: nel 1697 l'appena nominato
vescovo di Dromore viene subito deposto con il
promulgamento del "Bishops Banishment Act"; si dice così
che Patrick nei panni di arpista itinerante con il nome di Phelim Brady girasse per la contea di Armagh continuando a offrire i suoi
servizi di sacerdote cattolico.
Alcuni citano come autore
l'irlandese Thomas Campbell (1733-1795) più
per omonimia con il poeta scozzese che per altro, essendo questi un
predicatore protestante filo-inglese; lo scozzese Thomas Campbell (1777–1844) era un
poeta e drammaturgo che scrisse alcune canzoni patriottiche di guerra e
in particolare compose nel 1801 il canto "The Exile of Erin", la cui melodia che
compare in stampa nella raccolta dell'editore David Robertson "Whistle-Binkie: or, the Piper of the Party" (1878): nella raccolta la
paternità del testo però è attribuita
al poeta scozzese Alexander Ritchie (1816-1850). In Irlanda il
testo è riportato solo verso la metà
dell'Ottocento in alcuni broadsides.
|
MUSICA BARDICA
Nel nostro immaginario,
influenzato dalle visioni romantiche ottocentesche, il bardo
è un poeta cantore delle
tradizioni del popolo celtico, colui che mette per
iscritto l’identità di una nazione, strenuo
difensore delle peculiarità di un popolo. E lo visualizziamo
mentre accarezza la sua arpa, lunghi capelli fluenti e abiti
svolazzanti nel vento. Ma nell'età del Ferro il Bardo era
partecipe del sacro all'interno dell'ordine sacerdotale, un
druido-poeta, ponte tra l'umano e il divino, teso alla conoscenza e sul
sentiero della comprensione profonda dell’esistenza. Il bardo
sapeva vedere dentro alle cose, coglierne gli aspetti più
profondi in termini spirituali, in armonia con gli elementi, la natura
e nell’equilibrio di anima, spirito e corpo.
Nel Medioevo con il diffondersi del
Cristianesimo anche in Irlanda l’ordine druidico scomparve, e
i Bardi diventarono poeti di professione alle dipendenze
dell’aristocrazia; tenuti in grande onore e ancora ricchi di
privilegi, andarono incontro alla decadenza di pari passo con la
perdita del potere da parte dei loro mecenati di stirpe celtica.
Diventato musicista errante il Bardo si avvicina al
popolo che esorta alla rivolta, difendendo i costumi e le tradizioni
celtiche, nonostante le persecuzioni perpetrate dai conquistatori. E
così la poesia e la musica bardica crebbero insieme alle
modalità e ai suoni della gente comune.
Le composizioni musicali
più antiche giunte fino a noi sono state trascritte dai
bardi irlandesi alla fine del 1500, la maggior parte di queste musiche
però sono andate perdute perché erano
tramandate oralmente da maestro ad allievo.
A partire
dall’Alto Medioevo l’arpa viene eletta a strumento
privilegiato del Bardo ed è detta bardica a sottolineare il connubio
raggiunto tra i due. Una tradizione peculiare ma non del tutto
impermeabile alle influenze esterne, se accolse lo stile musicale del
“concerto veneziano” così di moda
nell’ambiente nobile irlandese tra il XVII e il XVIII° sec continua
|
GUIDA ALL'ASCOLTO
La canzone è da
considerarsi una party song per i suoi sussulti di
indipendenza, anche se i palpiti sono quelli di un cuore vecchio e
stanco in attesa della morte.
La melodia è
condivisa da molte altre canzoni tradizionali di area celtica perchèera di quelle che andavano per
la maggiore in Irlanda nell'Ottocento e ancora agli inizi del
Novecento. (Incidentalmente The Exil of Erin è anche un reel composto da Tony Sullivan nel 1981)
ASCOLTA Mike Magatagan nell'arrangiamento per arpa
classica. La melodia ha indubbiamente un andamento "barocco".
ASCOLTA Celia 2007 la canzone è
dedicata a Tommy Makem conosciuto come "Bard of Armagh" non solo perchè nato e cresciuto a Keady nella Contea diArmagh ma soprattutto per la sua
carriera musicale.
ASCOLTA Robbie McMahon live nel Duggan's Pub di Spancilhill, 2009. In questo live dalla
voce di un cantore locale depositario della tradizione, la variante B
della II strofa come nel testo scozzese
|
I
Oh list to the lay of a poor Irish harper
And scorn not the strains from his poor withered hand
But remember his fingers could once move more sharper
To raise up the strains of his poor native land
IIA
When I was a young lad, King Jamie did flourish
And I followed the wars in my brogues bound with straw
And all the fair colleens from Wexford to Durrish
Called me bold Phelim Brady(1)
, the Bard of Armagh
IIB
Long before the shamrock, our green
isle's loved emblem,
Was crushed in it's beauty 'neath the
Saxon Lion's Paw(2)
I was called by the colleens around me assembled
with the bold Phelim Brady
the Bard Of Armagh.
III
How I love for to muse on the days of my childhood
Tho' four
score and three years have flitted since then
Still it gives sweet reflection as every young boy(3) should
For lighthearted
boys make the best of old men(4)
IV
At pattern(5) or fair I could twist my shillelagh(6)
Or trip through the jig with my brogues bound with straw
Whilst all the fair maidens around me assembled
Loved bold Phelim Brady
the Bard of Armagh
V
Although I have travelled this wide world all over
Yet Erin's my home and a mother(7) to me
Then, oh, let the ground that my old bones shall cover
Be cut from the soil that is trod by the free
VI
And when Sergeant Death(8) in his cold arms shall embrace me
Oh, lull me to sleep with sweet "Erin Go Bragh"(9)
By the side of my wife(10), my sweet Kathleen oh place me
Then forget Phelim Brady ,
the Bard of Armagh
Confronta con THE
BARD OF ARMAGH. Alex. A. Ritchie, Melodia" The
Exile of Erin."
I
Oh! list to the lay of a poor Irish Harper,
Though wayward and fitful his old withered hand;
Remember his touch once was bolder and sharper,
When raising the strains of his dear native land.
IIB
Long before the shamrock, our isle's lovely emblem,
Was crush'd in its
bloom 'neath the
Saxon lion's paw,
I was called by the coleens around
me assembling,
Their bold Phelim Brady,
the bard of Armagh!
III
Oh! how I love to muse on the days of my boyhood,
Tho'
fourscore and three years have flitted since then!
Still it gives sweet reflection, as ev'ry first
joy should,
For free-hearted boys make the best of ould men.
IV
At the fair or the wake I could twirl my shillelah,
Or trip through the jig in my brogues bound wi' straw;
Faith, all the pretty girls in the village and the valley
Loved bould Phelim Brady,
the Bard of Armagh!
V
Now tho' I have wander'd this
wide world over,
Still Ireland's my home and a parent to me;
Then O! let the turf that my bosom shall cover,
Be cut from the ground that is trod by the free!
VI
And when in his cold arms Death shall embrace me,
Och! lull
me asleep wid sweet
Erin go Bragh!
By the side of my Kathlin, my
first love, O! place me;
She loved Phelim Brady,
the Bard of Armagh.
da "Whistle-Binkie: or,
the Piper of the Party" Volume 2 (Glasgow: David Robertson &
Co., 1878), pag 285
NOTE
1) Phelim Brady personaggio non ancora
identificato storicamente
2) traduzione italiano "molto prima che il trifoglio, il nostro amato
emblema verde, fosse schiacciato nella sua bellezza sotto la zampa del
leone sassone" la frase colloca la vita del Bardo all'epoca delle
invasioni sassoni tra il V e il VI
secolo
così il bardo rivendica la libertà irlandese dal
dominio "inglese"; nella strofa della versione A invece è
citato il regno di Giacomo. Fu lo scozzese Giacomo Stuart a nominarsi
Giacomo I d'Inghilterra nel 1603 dopo che subentrò al regno
di Elisabetta I, unificando di fatto le corone d'Inghilterra, Scozia e
Irlanda inaugurando l'Età Giacobita. Ma molto più
probabilmente ci si riferisce al figlio Giacomo II d'Inghilterra,
l'ultimo monarca cattolico e regnare sulle tre corone britanniche. Il
suo trono andò dal 1685 al 1688 quando venne deposto dal
parlamento e esiliato. Così iniziarono le guerre giacobite.
Molto probabilmente il protagonista ci vuole far sapere che anche lui
fu un giacobita leale alla casa Stuart come lo furono molti irlandesi
cattolici.
3) anche scritto come
"young joy"
4) merry-hearted o free-hearted. La frase è un
proverbio irlandese che dice " It'sthe
merry-hearted boys thath
make the best men"
5) festa in onore del santo protettore di un "pattern" deriva da "patron"
6) i musicisti itineranti erano a volte anche abili maestri di danza; shillelagh è un tipico
bastone irlandese da passeggio un po’ corto e usato
occasionalmente come arma, ma anche brandito dai maestri di danza per
impartire le lezioni
7) anche scritto come "parent"
8) letteralmente "Sergente". Nella tradizione tedesca e inglese la
Morte è considerata al maschile, così il temine
Sergente richiama l'immagine di un forte guerriero energico e
implacabile.
9) la frase si traduce come "Irlanda per sempre" Ci sono diverse
canzoni con questo titolo ma di provenienza diversa, alcune
dall’Irlanda e una in particolare, dalla Scozia, qui
più che una canzone specifica però si intende il
suono stesso della parola come una nenia o un mantra della
libertà. Così si rinforza l'immagine del
Guerriero Morte che sussurra anche ai suoi soldati morti e sepolti
l'anelito alla libertà dall'oppressore.
10) e qui cade ogni leggendaria identificazione del bardo con il
deposto vescovo in incognito!
|