Privacy Policy Terre Celtiche: le erbe della salute

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LA BORRAGINE

Famiglia: Boraginaceae
Genere: Borago
Specie: Borago officinalis

 

Il nome deriva dal latino medievale borràgine(m).

L'etimologia del suo nome è incerta. Alcuni suppongono che derivi dall'arabo "abou = padre" e da "rash = sudore" cioè "padre del sudore" attraverso il latino medievale borrago così chiamata per via delle sue proprietà sudorifere.

 

Altri suppongono che derivi dal latino "burra(m)" una rustica stoffa di lana dai lunghi peli utilizzata come mantello dei pastori, per via dei peli che ricoprono tutta la pianta.

 

 

Attualmente l'uso terapeutico della borragine è considerato nocivo per il fatto che i petali e le foglie conterrebbero, in quantità non ancora ben definite, alcaloidi pirrolizidinici che hanno proprietà epatotossiche e cancerogene.


La borragine è però ancora largamente consumata come verdura cotta, così come in passato poiché non appaiono evidenze di effetti collaterali. Se ne sconsiglia l'uso in infusi e tisane a consumo quotidiano (insomma meglio consumare la camomilla come tisana della buonanotte!)

 

Anchusa_azurea.jpgLA BUGLOSSA

Pedanio Dioscoride medico-botanico contemporaneo di Plinio, nel famoso trattato “De Materia Medica” chiama la Borragine Buglossa, per le sue foglie simili alla lingua dei buoi (lingua bovis era anche chiamata dagli antichi speziali) e la consiglia come tonico dei nervi per curare la malinconia.

 

Plinio la chiamava Euphrosinum "perché rende l'uomo euforico, felice e contento come attesta l'antico verso "Ego Borago - Gaudia semper ago." (con la borragine sempre allego). Infatti sosteneva che i fiori consumati in insalata sgombrano la mente dai cattivi pensieri, le foglie e i fiori nel vino tolgono la tristezza, poiché la Borragine era "Nepente di Omero" la leggendaria bevanda "che toglie il dolore".

Apuleio spiega l’origine del nome Borragine dicendo che i Lucani chiamavano la Buglossa Coragine, “per avere proprietà grande nelle passioni del cuore”.

 

Anche Marziale la considerava l’unica erba capace di rallegrare il cuore dell’uomo, e al tempo stesso, qualora la si mangi sovente, di dargli forza e audacia.

 

Bisogna però precisare che non è ben chiaro se gli antichi romani si riferissero alla buglossa intendendo con essa la borragine (e viceversa); la Buglossa è una pianta appartenente alla famiglia delle Borragginaceae ma distinta dalla Borragine in particolare la Buglossa azzurra (Anchusa italica) è abbastanza simile alla borragine ed viene pure chiamata borrana selvatica. Le due piante però presentano foglie ben distinguibili essendo quelle della buglossa più lanceolate e dai margini non ondulati.

 

APPROFONDIMENTO

http://tusciaintavola.tusciamedia.com/erbe-spontaneemangerecce/430-buglossa.html

LA BORRAGINE

La pianta è originaria dell'Africa del Nord ma più in generale del bacino occidentale del Mediterraneo e si sia poi diffusa per tutta l'Europa.

Nel Medioevo fu descritta come 'generatrice di buon sangue' proprio perché si era dimostra pianta dalle discrete proprietà salutari.

 

E' un erba con il fusto spesso e peloso che arriva fino a 50 cm di altezza, molto ramificato. Le foglie sono dure, ovali, verde scuro con margini ondulati e ricoperte anch'esse da una fitta peluria e hanno un vago odore di cetriolo. I fiori (da aprile a settembre) a forma di stella sono bellissimi anche se piccoli di un colore blu-violetto molto intenso e disposti a grappolo.

 

Curiosamente simile alla Mandragora autunnale (velenosa) si può confondere anche con la digitale (tossica) per le foglie molto simili, ma inconfondibile in primavera allo spuntare dei fiori, la borragine è una pianta perenne commestibile che si può raccogliere durante tutto l'anno, a partire da aprile e fino dicembre (patisce un po' il caldo, ma è molto resistente e si riproduce spontaneamente - con tendenze infestanti). Invece di andare a raccoglierla per i campi (specialmente se non si è esperti) è meglio piantare qualche seme nell'orto e non mancherà mai in tavola.

 

La sua peluria può dare fastidio durante la raccolta e il lavaggio (è un po' pungente, ma non urticante).

PROPRIETA'

La borragine ha diverse proprietà terapeutiche: contiene in abbondanza grandi quantità di calcio, potassio, e di vitamina C, oltre a acidi grassi Omega-6 (nei semi).

L’infuso e le tisane con i fiori di borragine sono un tonico per il sistema nervoso: hanno proprietà rilassante, emolliente, espettorante, e calmante della tosse, ed anche un leggero effetto diuretico e depurativo. Usata anche per assistere il sistema immunitario grazie alla sua proprietà febbrifuga cioé l'abilità di scacciare la febbre. Un buon rimedio per raffreddore e influenza e soprattutto durante la convalescenza.

IN TAVOLA

Una leggera scottatura elimina la peluria che ricopre foglie e gambi e la borragine si può mangiare anche così in insalata o come contorno. Io in genere elimino i gambi e il fusto (quando la raccolgo non prendo foglia per foglia, ma taglio il fusto, ed levo anche le foglie più grosse alla base in modo che la pianta rigetti di nuovo sempre foglie più tenere). La cucina popolare regionale è ricca di ricette con la borragine che comprendono preparazioni con foglie e fiori.

 

Ideale per frittate primaverili da sola o con altre erbette o spinaci, da aggiungere nelle zuppe o come elemento base per i ripieni (nelle langhe sono molto ricercati gli agnolotti con la borragine), le foglie più grandi si usano come involtini.

A me non piace il suo uso in pastella (ma perché in genere evito la cucina con i fritti) preferisco metterla nel risotto da sola o con le zucchine o asparagi o quello che c'è al momento nell'orto.

 

LA RICETTA MEDIEVALE

"Libro de arte coquinaria" (1456-1467) di maestro Martino.

 

1776_ric_port_brodo_18214_2.jpgPer una Minestra d’herbette di Viete e Borragini

 

"Togli le foglia di viete, et un pocha di borragine et fagli dare un boglio in acqua chiara bogliente quando le mitti dentro; dapoi cacciale fore et battile molto bene col coltello. Et togli un pocho de petrosillo, et di menta cruda, et similemente le batti co le ditte herbe. Dapoi macinale bene nel mortale, et mittile in una pignatta con brodo grasso et falle bollire un pocho. Et se ti pare mettevi un pocho di pepe."

 

Prendi le foglie di bietola e un po' di borragine e sbollentarle in acqua; toglile e tritale bene con il coltello; prendi un po' di prezzemolo e di menta e triturale insieme. Passale al mortaio - oggi frullatore - e mettile in una pentola con del brodo di carne e fai bollire un po', a piacere aggiungere il pepe.

(insomma sembra l'indicazione delle mie ricette, tutte occhimetriche!)

 

AVVERTENZE

Avvelenamento da senecio


La borrago officinalis contiene alcaloidi pirrolizidinici che hanno dimostrato un notevole grado di epatotossicità, e causa cirrosi e ascite. Tale patologia viene definita malattia veno-occlusiva o senesciosi.

Questi alcaloidi sono coinvolti in meccanismi di formazione dei tumori.

Per questo motivo LA BORRAGINE è stata inserita nella "lista nera" del Ministero della Salute, che comprende le piante e i derivati che non possono essere impiegati nel settore degli integratori alimentari. Come viene specificato nelle indicazioni ministeriali, non devono essere usati il fiore, la foglia e la pianta erbacea con fiori di questa pianta. L'olio invece estratto dai semi di BORRAGINE, che è una fonte di acidi grassi polinsaturi è escluso.

 

(Cattia Salto, aprile 2013)