RIDDLE
SONGS: WHAT DOES A WOMAN WANT! Gli "enigmi" o "indovinelli" fanno parte di una consuetudine delle canzoni popolari nel rapportarsi con il soprannaturale, sia esso un essere magico o diabolico, e più in generale rappresentano un'arma di difesa per scongiurare un pericolo o ottenere un beneficio, così nelle fiabe giovanetti e giovanette di umili origini ottengono matrimoni vantaggiosi o regni per aver saputo risolvere degli enigmi o aver adempiuto a dei compiti impossibili. Imprese comunque rischiose, anche se a volte sostenute da creature o esseri magici, perchè la contropartita in caso di fallimento era la morte (spesso per decapitazione). Occorre
tuttavia riflettere sul ruolo che i giochi di parole e le
metafore hanno assunto nella cultura antica più in
generale, e in quella celtica in particolare: le gare di indovinelli
rappresentavano un tempo la forma suprema di saggezza,
erano prove iniziatiche dei momenti di
“passaggio” ovvero di transizione tra uno stato
dell’essere ad un altro, o più semplicemente di
crescita in cui si elaborano nuove verità e conoscenze.
L’enigma parla con metafore e compiere il salto tra il senso
letterale e quello metafisico è la sfida. L’ineffabile
non è esprimibile con le semplici parole ma solo con la
magia delle parole, ovvero il linguaggio poetico,
così il sovrannaturale può parlare alla nostra
anima; non per niente queste sfide hanno come esito la morte o il
rapimento dei demoni, oppure possono salvare la vita.
Una tradizione molto antica quella del corteggiamento mediante la risoluzione di indovinelli che ci è giunta intatta dal III secolo con il romanzo di autore anonimo "Apollonio di Tiro" ampiamente diffuso per tutto il Medio Evo. Molti racconti derivano dalla tradizione orientale e russa, ma anche dalla tradizione norrena. Inevitabilmente sotto l'influsso della Chiesa quei racconti e le ballate hanno assunto una nota moralizzatrice, così il rituale d'iniziazione sessuale diventa la seduzione del diavolo e la donna viene considerata in termini dispregiativi. Gli indovinelli compaiono ancora nei rituali nunziali della tradizione più recente come mezzo per riunire gli opposti, diventano un po' il surrogato delle imprese impossibili ovvero gli ostacoli da superare. In genere è l'uomo a dover superare delle ardue fatiche per ottenere la mano della sposa, ma nel mondo celtico ci sono anche molti esempi del contrario. Un tempo erano consuetudine le gare "sulla soglia" in cui i rappresentati dello sposo davanti alla porta di casa della sposa venivano dapprima rifiutati e poi accolti in casa e sfidati a una gara poetica in cui spesso gli indovinelli facevano parte dei versi. |
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CAPTAIN
WEDDERBURN'S COURTSHIP CHILD
BALLAD # 46 Questa
vecchia ballata dalle probabili origini scozzesi risale quantomeno al
Settecento, la trama è grosso modo la stessa pur nelle
varianti testuali ritrovate: il capitano Wedderburn a volte definito con
il titolo di guardiacaccia, incontra una fanciulla nel bosco, lui la
porta nella sua casa, ma lei lo sposerà solo se
risponderà a degli indovinelli. Molte delle domande hanno
delle implicazioni sessuali che in questo contesto potrebbero
sottendere alla creazione di una sorta di complicità
sessuale tra la coppia. Nelle note di
copertina dell'album "The
English and Scottish Popular Ballads (The Child Ballads) Volume IV" leggiamo: "It is probable that the riddle portion of this ballad existed independently in tradition some time before Captain Wedderburn's Courtship came into being. The meter and form of the ballad suggest a late composition (probably no earlier than the middle of the 17th century), while the riddles have been found in manuscripts dating from the 14th and 15th centuries. The ballad itself was known to Child in only three versions. It was still popular in tradition in Scotland early in this century for Greig [The Greig-Duncan Folk Song Collection] collected nine versions in Aberdeen, though it may presently be extinct there. American texts of this ballad are rare, though the riddle portion of the ballad has been collected widely as a separate song entitled I Gave My Love a Cherry or The Riddle Song." |
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(Cattia Salto marzo 2014) |