SANTA BRIGIDA DI KILDARE ERA UNA DRUIDESSA?

Onore a Birgit che con tre volti
Protegge il fuoco e l’isola posta
in mezzo al petto della marea

(Fryda Rota)

Ci sono tante "Brigide" nella mitologia celtica, in italiano il nome si traduce come "Brigitta", oppure alla francese "Brigitte", ma anche Brigida. Se si va a cercarne il significato, leggiamo frasi di questo tipo. "Deriva dal celtico Brighid, che significa "alta, forte, potente"; è un nome assai diffuso in Svezia e in Irlanda. Nella mitologia irlandese era dea della poesia e della saggezza, la figlia del dio del fuoco." (tratto da qui)

Così in Irlanda Brigit era la figlia del Dagda (il dio buono) dea della poesia e della profezia, una divinità ricorrente nel pantheon celtico come la Belisama gallica o la Brigantia britannica, prima maestra di civiltà, ispiratrice delle facoltà artistiche, poetiche e tecniche. Una dea molto antica appartenente ad un epoca remota in cui i Celti veneravano le divinità femminili più di quelle maschili, quando la conoscenza (medicina, agricoltura, ispirazione) era di diritto esclusivo delle donne. 

A guardare un po' più da vicino nel ciclo mitologico che racconta le gesta dei Tuatha de Danann, esseri soprannaturali che occuparono l’Irlanda prima dell’invasione celta, si narra di Boinn-Boann, la “Vacca Bianca” (BoVinda) la dea che rappresenta la prosperità. La Vacca o il Toro cavalcati da Dee femminili o dalla Luna stessa sono il simbolo del potere della Madre Terra, la forza racchiusa nel segreto della Natura. Così il culto dell'antica dea si trasforma secondo le nuove concezioni..

Brigit o Bride, la Dea del Fuoco, era una triplice dea o una Matres (a ulteriore riconferma della sua discendenza dalla dea madre paleolitica) collegata alla funzione sacerdotale: in Brigida tutto odora di magia e di conoscenze arcane, di potere della parola e dei gesti, di luna della preveggenza .. di senso sacro dell'arte della vita al femminile. (continua)

BIRGIT

Birgit con tre volti ispira i bardi e per loro schiude l’incompiuto varco
tra gli uomini e il Mondo Di Là – poi amica dei fabbri pone mano
tra gli attrezzi della fucina chè ne venga ardore di spade:
smuove giaciglio di erbe e da quelle trae la santità della tribù.
Per Birgit, in Kildare resti accesa fiamma continua guardata dalle vergini:
perché il fuoco è fonte della vita e ridesta forze addormentate
-il fuoco che dal pensiero si tramuta sulle labbra
in ardore di parole. Muove Birgit insieme alla giovenca
-cinta la fronte da fiori di tarassaco e le tiene dietro il serpente
che la collega ai poteri della Terra.
(Fryda Rota)

SANTA BRIGIDA DI KILDARE?

Figura discussa quella di Santa Brigida d'Irlanda (450 circa - 525 o 528), l'unico dato certo è la presenza a Cill Dara di una grande comunità monastica femminile (con una Badessa a comandare), la cui cattedrale è descritta accuratamente nel VII secolo nella "Vita sanctae Brigidae" da Cogitosus, il suo unico biografo. Tutto il resto è leggenda.. la Brigida di Kildare è  forse stata una druidessa "infiltratasi" nel cristianesimo monastico alle soglie del Medioevo?

La storia ci dice che nel monastero venne conservato per alcuni secoli un culto del fuoco, ritenuto poi troppo in odore di paganesimo dai vescovi anglo-normanni arrivati subito a ruota dopo la conquista anglo-normanna ( XIII secolo) e prontamente spento: il fuoco in onore a Brigida era mantenuto perpetuamente acceso da diciannove monache. Ogni suora a turno vegliava sul fuoco per un’intera giornata di un ciclo di venti giorni; quando giungeva il turno della diciannovesima suora si doveva pronunciare la formula rituale “Bridget proteggi il tuo fuoco. Questa è la tua notte”. Il ventesimo giorno si diceva fosse la stessa Brigida a tenere miracolosamente acceso il fuoco

"Within a fenced enclosure at St Brigid’s Abbey of Kildare (or Cill Dara, the Church of the Oak), which no man was permitted to enter, there was kept alive a sacred fire. From St Brigid onward it was tended by nineteen nuns, each being responsible for a day at a time. On the eve of the twentieth day the last nun would place logs by the fire with the prayer: ‘Brigid, guard your fire, this is your night.’ And so she would. (tratto da qui)

Santa Brigida è raffigurata nell'iconografia cristiana come la versione al femminile di San Patrizio (senza barba ovviamente) ossia è un vescovo con tanto di pallio e pastorale che tiene in mano la croce di Bride al posto della croce celtica -ma il simbolo solare è identico. Più spesso è raffigurata con l'abito monastico agostiniano (tunica bianca con cappa marrone, talvolta è completamente in abito scuro), in Italia però al posto della croce compare un giglio (evidentemente per sottolinearne la verginità e la purezza). Ovviamente sono immagini ben più tristi delle versioni celtiche della dea, con i capelli nascosti dal soggolo dell'ordine e i visi ascetici al limite dell'anoressia!

E' tuttavia una santa lontana dai misticismi estatici, più concreta e terrena che operava tra la gente con i suoi miracoli "domestici" (evidentemente non erano ancora i tempi delle monache di clausura): moltiplicava il latte e il burro, trasformava l'acqua in birra, guariva gli ammalati con l'acqua del suo pozzo.. è stata però disconosciuta dalla Chiesa Romana che ha da tempo cancellato la sua santificazione (ma che non ha visto diminuire la sua devozione popolare e non solo in Irlanda).

Leggiamo dalla "Legenda Aurea" di Jacopo da Varagine: "La vergine santa Brigida diede splendore alla Scozia* con la santità e coi miracoli. Nacque da genitori pii e nobili e fin dalla sua infanzia si distinse per la sua purezza e per l'applicazione alle cose celesti, fece progressi continui nella virtù.

La madre un giorno l'aveva mandata a prendere il burro fatto col latte delle loro vacche, come è abitudine delle contadine del paese, ma Brigida, praticando l'ospitalità e più desiderosa di piacere a Dio che agli uomini donò ai poveri e ai forestieri molto burro e molto latte. Giunto il momento in cui ciascuno doveva rendere conto del raccolto fruttato dalla vacche le sue compagne portarono quel che avevano radunato, ma ella restò tutta dolente, perchè, avendo dato via tutto, non aveva nulla da presentare. Temendo lo sdegno della madre si rivolse con fervida preghiera al Signore e Dio la esaudì perchè si trovò ad avere più burro di tutte le sue compagne e lo presentò alla madre. Poco dopo i genitori vollero che ella si sposasse, ma lei, ispirata dal cielo, aveva deciso di conservare la sua verginità e di consacrarsi a Gesù Cristo.

Andò perciò da un pio vescovo il quale le mise un velo bianco ed un mantello dello stesso colore e quindi accolse il voto di verginità. Quando ella ebbe fatto il suo voto discese i gradini dell'altare e prostratasi in preghiera, appoggiò la fronte sull'ultimo gradino, che, essendo di legno, improvvisamente fiorì e tuttora lo si può vedere: intorno ad esso si compiono continuamente prodigi. Certi lebbrosi chiesero a Brigida della birra, ma ella, che non ne aveva, prese dell'acqua limpida e dopo averla benedetta la distribuì loro, che gustarono della birra eccellente al posto dell'acqua. Per esaudire la richiesta di uno che le aveva domandato del sale, cambiò in sale un sasso. Alcuni rubarono dei buoi, ma nel passare il fiume si annegarono ed i buoi tornati alla sponda andarono sani e salvi dalla loro padrona. Si addormentò nel Signore dopo che questi per la intercessione di lei ebbe operato numerosi miracoli."

* all'epoca l'Irlanda si chiamava ancora Scotia e gli irlandesi erano gli scoti.

LA FONDAZIONE DEL MONASTERO

La leggenda narra che nel 480 Santa Brigida chiese della terra al re supremo del Leinster, dove poter costruire il suo monastero; il re, deridendola, le concesse tanta terra quanta ne copriva il mantello, ma per miracolo il mantello della Santa si allargò fino al punto di occupare un bel po' di terra, che prese il nome di  Pascolo di Santa Brigida (un'altra versione ancora più allucinata, riporta che nottetempo le suore avessero cucito insieme tutti i loro mantelli!?).

In effetti a guardare il Curragh dall'alto (ad esempio con Panoramio) sembra proprio di vedere tanti pezzi di verde nelle varie gradazioni cuciti insieme a formare una enorme coperta!

La storia richiama le prodezze molto meno soprannaturali di un'altra donna mitica, Didone, regina di Cartagine, che fondò la città facendo ricorso ad un espediente analogo: Didone ottenne da re Iarba il permesso di stabilirsi prendendo tanto terreno quanto ne potesse contenere una pelle di bue; oh potere delle parole, tagliando in tante strisce sottili la pelle assegnata e mettendole in fila Didone riuscì a delimitare il vasto territorio della città di Cartagine!

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LA CHIESA AI TEMPI DI SANTA BRIGIDA

Nel sec. 7° Kildare veniva descritta come ampia città metropolitana che rivendicava la propria autorità su quasi tutte le chiese d'Irlanda. Sfortunatamente non si conserva alcuno dei primi edifici, ma la descrizione insolitamente ricca della chiesa, che si trova nella Vita sanctae Brigidae di Cogitosus, del sec. 7°, è la più utile testimonianza scritta su di un'opera dell'antica architettura irlandese. Ai lati dell'altare maggiore si trovavano le tombe di s. Brigida e di s. Conlaedo, primo vescovo di K. (m. nel 540), ornate da una profusione di lampade sospese d'oro e d'argento e da diverse immagini, scolpite e dipinte. Il riferimento alle corone sospese conferma che la chiesa irlandese seguiva una prassi nota sia nella Spagna visigota sia nel mondo carolingio. Il presbiterio era separato dalla navata da un muro divisorio decorato con raffigurazioni e rivestito da tappezzerie, alla maniera delle iconostasi bizantine. Per poter servire la comunità maschile e quella femminile, la navata venne suddivisa in due sezioni di uguale ampiezza - quella settentrionale per le monache, la meridionale per i monaci -, ognuna con un ingresso dall'esterno, separato; mentre all'area presbiteriale si accedeva tramite due porte poste a ciascuna estremità del muro trasversale. Cogitosus spiega come in tal modo fosse possibile che in una stessa ampia basilica pregasse una vasta congregazione di persone di vario stato, rango, sesso e provenienza, grazie alle partizioni tra loro frapposte. L'edificio aveva numerose finestre e almeno uno dei portali esterni, quello a S, era finemente decorato (l'autore non chiarisce se si trattasse della porta vera e propria o della cornice). Per l'ingresso settentrionale veniva utilizzata una porta di età anteriore che si diceva pertinente all'originario edificio di s. Brigida. La chiesa, di altezza imponente, era evidentemente una costruzione in legno. La qualità dell'architettura in legno in Irlanda è nota dagli scritti di Beda, essendo l'edificio in legno uno degli elementi che meglio contraddistingueva le antiche chiese irlandesi rispetto alla tradizione romana. La descrizione di Cogitosus conferma la raffinatezza di tale architettura, che è andata peraltro completamente perduta, e rivela anche l'esistenza in Irlanda di immagini religiose, prima che queste facessero la propria comparsa sulle croci in pietra del 9° e del 10° secolo. La decorazione intorno alla tomba di s. Brigida e di s. Conlaedo sottolinea inoltre l'importanza della produzione di pregiate opere in metallo che servivano da sontuosa ambientazione per le cerimonie della liturgia irlandese… Giraldus Cambrensis menziona anche la torre circolare di K., l'unica parte dell'antico monastero ancora esistente. Costruita in muratura di pietrisco, essa raggiunge un'altezza di m. 32,6; il suo disegno segue il modello tipico di tali strutture, eccetto che per la sommità, cui venne aggiunta un'incongrua merlatura nel quarto decennio del 18° secolo. L'ornamentazione romanica che decora l'ingresso permette di ipotizzare che la torre sia stata eretta durante gli anni centrali del 12° secolo… .L'importanza del monastero di K. fece sì che venisse scelto come sede di una delle diocesi di Leinster, quando nel sec. 12° la Chiesa irlandese fu riorganizzata. La vita religiosa fu ulteriormente trasformata dopo la conquista anglonormanna, quando venne inviato nella sede di K. Ralph di Bristol, primo vescovo normanno. Alla sua morte, avvenuta nel 1232, un capitolo di canonici aveva sostituito l'antica comunità monastica ed era stata intrapresa la costruzione di una nuova cattedrale in stile protogotico. Si trattava di un edificio cruciforme, privo di navatelle, ma con una torre d'incrocio; l'interno era illuminato da finestre a lancetta, secondo modi propri del Gotico early English. L'aspetto più interessante del progetto era costituito da una serie di archi esterni che collegavano i contrafforti, creando una sorta di sistema di caditoie, ma non vi è alcuna certezza sul fine difensivo di tale struttura. La cattedrale cadde in rovina nel sec. 17° e fu completamente ricostruita nel 19° sotto la direzione di George Edmund Street.  (tratto da Enciclopedia Treccani qui)

LE SACERDOTESSE DEL CULTO DELLA LUNA

A Kildare druidesse vergini chiamate kelle (la domanda sorge spontanea ma anche i druidi maschi erano vergini?) celebravano in epoche proto-storiche i loro rituali dedicati alla dea del fuoco (ovvero Sole/Luna - Belisama la splendente) in un santuario raccolto intorno ad un pozzo sacro..

This ritual survived from ancient times when nineteen vestal virgins, or kelle, had tended the flame. They were virgins, though, in a much looser sense than their successors. On occasion they would take male pilgrims into their beds and conceive children by them. These children were given the surname ‘Kelly’ and supported by Brigid’s community. It’s doubtful that the Christian nuns continued this practice, but curiously many churches dedicated to St Brigid supported families named Kelly or O’Kelly until modern times, paying them all baptismal fees." (tratto da qui)

Per quanto riguarda il discorso sulla verginità delle custodi del fuoco sacro, sappiamo che presso i romani le vestali dovevano essere "pure", ma i celti erano più elastici in merito: ad esempio la purezza si poteva ripristinare con una serie di deambulazioni intorno al pozzo sacro; riprendo il discorso su Boinn, lei era la sposa di Elcmar (Nechtar), il Nettuno romano, possessore di una fontana meravigliosa, la sorgente di Segais. Boinn dopo la nascita del figlio (concepito con il Dagda in alcune versioni è Elcamr ad essere il fratello del Dagda, in altre la stessa Boinn) vuole purificarsi e ritrovare la verginità. Essa dice: “Andrò fino alla bella sorgente di Segais affinché la mia castità sia fuori dubbio. Andrò tre volte in senso contrario al sole attorno alla sorgente vivente della menzogna”. (tratto da Jan Markale "Il Druidismo").

Si lo so a voler ragionare sulla mitologia celtica ci si fa venire un gran mal di testa, tanto è ermetica e "pasticciata" dalle distorsioni della morale cristiana, ma tutto l'esempio è per sottolineare i diversi significati culturali della parola verginità. In molte altre culture ben più documentate come quella greca e fenicia ad esempio sappiamo per certo di prostitute sacre (ma anche prostituti), ovvero donne consacrate alla divinità, che vivevano nei santuari per periodi più o meno lunghi e che si congiungevano carnalmente con i fedeli in visita al tempio.. Così tra la verginità assoluta e la sessualità rituale doveva esserci probabilmente una via di mezzo o meglio diverse sfere di competenza.. Le sacerdotesse celtiche della luna molto probabilmente si univano sessualmente con il re durante le grandi feste consacrate (e in Irlanda ogni nobile con un po' di terra e di uomini al suo comando si proclamava re!).

DRUIDESSE?

Tacito nei suoi Annales, XIV, 29-30 narra della battaglia combattuta nel 61 d.C. sull’Isola di Mona (l’odierna Isola Anglesey) in cui i Romani, guidati da Svetonio Paolino, distrussero il Sacro centro dei Druidi di Britannia. Tacito descrive delle donne vestite di scuro con i lunghi capelli sciolti al vento con in mano delle fiaccole. Certo nella descrizione sembrano più delle "furie" invasate, ma i Romani non erano certo andati lì per fare conversazione!

“Stabat pro litore diversa acies, densa armis virisque, intercursantibus feminis, [quae] in modum Furiarum veste ferali, crinibus disiectis faces praeferebant; Druidaeque circum, preces diras sublatis ad caelum manibus fundentes, novitate adspectus perculere militem, ut quasi haerentibus membris immobile corpus vulneribus praeberent. dein cohortationibus ducis et se ipsi stimulantes, ne muliebre et fanaticum agmen pavescerent, inferunt signa sternuntque obvios et igni suo involvunt.”

Li aspettava sulla spiaggia un ben strano schieramento rivale, denso d’uomini e d’armi e percorso da donne, in vesti nere, a mo’ di Furie, impugnanti fiaccole; intorno i Druidi, levate le mani al cielo, lanciavano maledizioni terribili: la novità della scena impressionò i soldati, per cui offrivano, come paralizzati, ai colpi nemici il corpo immobile. Poi, stimolati dal comando e incitandosi a vicenda a non dimostrare paura di fronte a una banda di donne e di invasati, avanzano, abbattono chi li fronteggia e li travolgono nei loro stessi fuochi. 

I Romani le chiamavano “druidesse” perchè ricoprivano una funzione ben documentata tra i druidi fin dalle origini cioè la divinazione (vaticinio); non possiamo essere certi che avessero accesso a tutte le funzioni proprie dei Druidi di certo predicevano il futuro ovvero erano degli oracoli, e man mano che l'ordine druidico si disfaceva e la società si romanizzava furono considerate delle maghe, indovine, fattucchiere..

Pomponio Mela, geografo romano del I secolo d.C., parla nel suo De Chorographia di nove sacerdotesse dette Gallizenae, votate alla verginità, che vivevano sull'isola di Sena di fronte alla Pointe du Raz, sulla costa occidentale dell' Armorica (oggi Ile de Sein nella Bretagna sud-occidentale, Francia) Queste donne erano ordinate in tre diverse categorie. La categoria di minore autorità era quella delle Sacerdotesse che vivevano recluse sull’Isola e avevano fatto voto di castità perenne, svolgevano il compito di alimentare il sacro fuoco in onore alla dea cui erano consacrate; la seconda categoria di Sacerdotesse aveva il permesso di sposarsi ma doveva comunque rimanere per lo più all’interno del santuario: esse potevano parlare con la gente e compiere profezie e, secondo Mela, leggevano il futuro sulle foglie del vischio; le sacerdotesse della classe più alta invece accedevano al loro ruolo solo dopo molti anni di studio e un rito di passaggio, potevano circolare liberamente e avevano il compito di mantenere vive le tradizioni religiose, praticavano l’astrologia e leggevano il futuro osservando le vittime dei sacrifici umani; Sempre Pomponio Mela le più potenti tra loro avevano il potere di comandare i venti e le tempeste, di trasformarsi in uccelli e di curare le malattie più terribili; queste donne erano riverite come divinità dal popolo, potevano dominare la magia delle pietre e delle erbe curative, preparavano i moribondi a una dolce morte, e si occupavano delle nascite e degli incantesimi d’amore.

BRIGIDA BANDRUIR

Così la nostra Brigida sacerdotessa della Luna di Kildare, fu una banfaith (donna-indovino) e una banfile (donna-poeta) e visse come tante altre donne con il dono della veggenza (dotate di grande energia psichica); in una Europa non ancora completamente cristianizzata e controllata dalla nuova religione, in una società non ancora completamente omocentrica, lei e le sue sorelle del continente vivevano nelle foreste, lontano dalle città, nei pressi di pozzi sacri, acque sorgive, polle verdi o correnti.

C'era sempre qualcosa di bianco che le contraddistingueva fosse anche un oca come compagna oppure erano loro stesse in grado di mutarsi in cerve bianche

I contadini andavano da loro per essere curati o per trovare sollievo da qualche male o per essere aiutati nel prendere una decisione, magari per dare una sbirciatina al futuro. Curavano gli animali della fattoria o venivano chiamate per propiziare un buon raccolto, per allontanare la siccità e far piovere, per le piccole pratiche spirituali; loro assistevano un parto problematico o di un personaggio di rango, oppure preparavano le pozioni abortive o contraccettive, oppure quelle che stimolavano la fertilità. E' molto probabile che queste donne siano state ben volute dalla gente del posto e alla loro morte venisse tributato una specie di culto. Così la Chiesa le ha canonizzate e trasformate in sante, magari si costruisce una chiesetta nei pressi della fonte o della casa dove la gente continuava e continua a recarsi in preghiera.. 

Io infatti mi rifiuto di credere che donne così siano diventate monache cristiane (foss'anche badesse!) è più probabile che la loro magia e la devozione della gente verso di loro sia stata strumentalizzata dalla chiesa.. ma la mia è solo un'opinione..

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IL CURRAGH DI KILDARE

Nell'Irlanda antica era sede delle riunioni di tutte le tribù celtiche del Regno di Leinster, (la parte Est dell'Irlanda per lo più a ricchi pascoli). Questi raduni erano occasioni di grande fiere, gare e festeggiamenti; il mitico eroe Fionn MacCumhall e i suoi guerrieri (i famosi Fianna) si esercitavano proprio qui, essendo una terra ricca di selvaggina.

Si trova in Irlanda e probabilmente è il pascolo naturale più antico e più grande d'Europa (4870 ettari) una parte è attualmente utilizzata per l'addestramento dell'esercito irlandese, ed è diventata anche la località di una famoso ippodromo. 

Cattia Salto marzo 2013, integrazione agosto 2015
pagina riportata da http://ontanomagico.altervista.org/curragh-kildare.htm