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LE DANZE CELTICHE

Le prime, antiche danze celtiche, erano danze sacre, di guerra e di fecondità, e probabilmente i druidi furono i primi maestri di danza.

Le danze antiche

Le danze sacre

 

Ma le danze che noi conosciamo come celtiche sono quelle risalenti al XVIII° secolo, diffuse dai maestri di danza itineranti, che ne hanno definito i passi e le coreografie, probabilmente partendo da balli più antichi, così come sono danzate nei vari paesi dalle antiche origini celtiche.

 

Le danze tradizionali irlandesi

Le danze tradizionali scozzesi

Le danze tradizionali bretoni

 

LE MELODIE

Le danze più ballate sono i Reels, le Jigs e gli Hornpipes e corrispondono ad omonimi ritmi musicali e stili che possono cambiare a seconda della contea di appartenenza.

 

L’HORNPIPE

Un hornpipe e’ una danza in 4/4 dal ritmo marcato e saltellante che prende il nome dalla strumento con cui inizialmente veniva suonata ovvero un corno di bue (horn) montato su un piffero (pipe) letteralmente si traduce come “canna di corno“; si può grosso modo considerare come il chanter della piva (ovvero la canna diteggiabile dentro la quale il musicista suona indirettamente previo insufflaggio dell’aria nella sacca). Per fare un paragone con l’area Piemontese, soprattutto a livello di sonorità e forma, l’hornpipe è simile al piffero delle Quattro Province, ovvero la ciaramella, i quali però sono strumenti interamente di legno. L’hornpipe è l’antenato dell’oboe moderno. Lo strumento era diffuso in epoca Medievale specialmente nel Galles e nella Scozia.

Anche gli Hornpipes hanno quattro battiti per misura come i reels, ma il ritmo dell’hornpipe è più marcato che nel reel con maggior enfasi sul 3° battito. In un hornpipe ogni battito è diviso in due note, una lunga ed una breve: si conta “Uno-e due-e Tre-e quattro-e” tenendo gli “e” molto corti. Il ritmo è un più saltellante rispetto al reel. Il tempo viene battuto con i piedi che calzano scarpe dalla suola dura. Le danze si suddividono in slow hornpipes e in fast hornpipes.

Probabilmente l’hornpipe è una danza dei marinai, nata in epoca elisabettiana a bordo delle navi inglesi, i cui passi vennero presi dai gesti abituali compiuti nel lavoro, come scrutare il mare, issare l’ancora, arrampicarsi sulle sartie. Nel 1700 viene introdotta nella Royal Navy come danza per l’esercizio fisico durante i periodi di mare calmo e come forma di addestramento vi rimane fino all’Ottocento.

In Irlanda le hornpipes comparvero solo alla fine del XVIII secolo e vennero trasformate in una danza di passo (step dance) cioè in una forma di danza solistica dai complicati movimenti di piedi, le braccia incrociate sul petto e/o con le mani in tasca

LE SCHEDE

Per ogni danza si riportano le annotazioni storiche, lo schema dei passi, la melodia e la

dimostrazione tramite video.

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CHAPELLOISE (mixer)

CIRCOLO CIRCASSO (mixer)

CORN RINGS ARE BONNIE flag-scotland.gif

CUMBERLAND SQUARE

GAY GORDONS flag-scotland.gif

JUICE OF BARLEY

LUCKY SEVEN (mixer)

MAIRI'S WEDDING flag-scotland.gif

MERRY MERRY MILKMAIDS

RIVERSIDE flag-scotland.gif

SELLENGER'S ROUND

SHIFTIN' BOBBINS flag-scotland.gif

SIR ROGER DE COVERLEY

STAINES MORRIS

STINGO

VIRGINIA REEL UNST009.gif

 

LE DANZE DI SOCIALIZZAZIONE

Si intendono quelle danze di facile apprendimento che nel "Bal Folk" sono molto semplici da eseguire. Tra queste i cosiddetti Mixers sono danze collettive figurate che costituiscono una particolare categoria di country dance, in quanto permettono ai danzatori di cambiare “partner” a ogni giro di musica.

 

Con John Playford e il suo manuale stampato per la prima volta nel 1651, si codificano un nuovo genere di danze dette country dances (contraddanze) ovvero le tre forme coreografiche principali che si trovano ancora oggi nella danza delle isole britanniche: il cerchio di coppie con figure e scambio di partner, il set di quattro coppie che danzano un ritornello e poi a due a due ripetono le singole figure, il long-way (o progressive lyne) , in cui ad ogni giro di danza le coppie in fila risalgono verso la musica o scendono di un posto, cambiando via via posizione e ruolo. Questo movimento coreografico è detto più specificamente progressione cioè una migrazione delle coppie in modo progressivo.

Si stralcia quanto esposto da Loreto nel suo blog

 

Le danze di tradizione scozzese sono danze sociali che coinvolgono gruppi di coppie di ballerini che seguono in modo progressivo una predeterminata sequenza coreografica. Alla fine di ogni sequenza coreografica prevista per la danza, ciascuna coppia (compresa la coppia danzante che di norma è la prima del set) termina in una posizione diversa da quella precedente, ma dalla coreografia stessa prevista, e pronta per affrontare una nuova ripetizione della sequenza. Questo processo di migrazione da una posizione alla successiva nel set è la progressione, essa è regolata da alcune figure (più o meno semplici) o movimenti coreografici che comportano lo scambio di posizione tra le coppie di volta in volta coinvolte nella danza. Il meccanismo della progressione determina una regola implicita “ogni coppia danza la sequenza in ciascuna delle posizioni del set”. Perchè questo sia possibile ogni coppia, nel danzare, si sposta verso il fondo del set, e raggiunta l’ultima posizione verso il top dello stesso fino a ritornare nella posizione iniziale occupata nel set. Notare che, regolarmente, effettuata l’ultima ripetizione di sequenza lo scambio tra terza e quarta coppia non avviene.

 

A seconda che si tratti di una danza che coinvolga contemporaneamente due o tre coppie si hanno sempre e comunque otto ripetizioni della sequenza prevista per la danza. La logica che sottende le danze è molto semplice. La coppia danzante (la prima) inizia una nuova sequenza finchè ha, verso il fondo del set, libere e pronte per danzare il numero di coppie previste dalla sequenza.

 

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Vediamo più da vicino il caso di una danza prevista per due coppie danzanti. La prima sequenza viene danzata dalle coppie 1 e 2. Al termine la progressione ha scambiato le due coppie. La seconda sequenza viene danzata dalle coppie 1 e 3. Al termine nuovo scambio determinato dalla progressione. Per la terza sequenza la coppia 1 ha ancora una coppia verso il fondo da coinvolgere nella danza (la quattro), ma nel contempo la seconda coppia (ora in prima posizione) ha verso il fondo una coppia (nel caso la numero tre che si trova ora in seconda posizione) da coinvolgere. Pertanto ora si hanno due coppie danzanti la uno (che coinvolge la 4) e la due (che coinvolge la 3). La terza sequenza viene danzata in contemporanea dalle coppie 2-3 e 1-4. Con questo meccanismo ciascuna coppia, nel corso delle otto ripetizioni balla, come coppia danzante, per tre volte consecutive la sequenza. Le sequenze della danza, pertanto, vengono ballate alternativamente dalle coppie in prime e seconda posizione in contemporanea con le coppie in terza e quarta posizione e dalla sole due coppie centrali (seconda e terza posizione) mentre le altre due attendono senza danzare la conclusione della sequenza.

 

Diverso è il caso di una danza prevista per tre coppie danzanti. Anche in questo caso, come detto, si hanno otto sequenze coreografiche, ma ciascuna coppia danza la sequenza (come coppia danzante) due sole volte consecutive. Nella prima sequenza danzano le prime tre coppie, mentre la quattro rimane ferma. Al termine della sequenza è avvenuta la progressione tra le prime due coppie. Nella seconda sequenza la prima coppia (ora in seconda posizione) ha ancora due coppie da poter coinvolgere (la 3 e la 4) e danza la sequenza con queste, mentre la coppia 2 (ora in prima posizione) resta ferma. Termina anche la seconda sequenza. Per effetto della progressione la coppia 3 si trova in seconda posizione e la 1 in terza. Non avendo due ulteriori coppie da poter coinvolgere la coppia 1 ha terminato le sue due sequenze e si cambia di posizione (tramite un movimento tecnico step-up e step-down) con la coppia 4. La terza sequenza viene ballata dalle coppie 2 3 4 (rispettivamente in prima, seconda e terza posizione), mentre la coppia 1 (ora in quarta posizione) resta ferma. E così via sino alla fine.

 

 


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