YULE: LA FESTA DEL
SOLSTIZIO D'INVERNO Di origine germanica ma diffusasi presto anche nelle Terre Celtiche Yule era la festa del fuoco e della luce che si celebrava durante il Solstizio d'Inverno per aiutare il sole nella sua lotta contro le forze dell'oscurità. Tra norreni e germani la festa assumeva un carattere oscuro con animali sacrificati e tanto sangue che colava dappertutto, con Odino sul suo bianco destriero e il corteo di guerrieri fantasmi per esigere il sacrificio di vite umane in una caccia spettrale, ma era anche il periodo di canti e danze, di banchetti e di colossali bevute per "fare il giorno di notte" ossia per portare luce e calore nel cuore gelido dell'Inverno. Da quelle lunghe notti arriva la tradizione del ceppo di Natale, un grosso tronco (detto ceppo di Yule - in inglese Yule log) portato in casa il giorno di Natale che doveva bruciare lentamente per le 12 notti in cui durava la festa!
Il tronco era preparato alla vigilia della festa seguendo dei precisi cerimoniali (tagliandolo per lo più da una vecchia quercia), con canti e benedizioni, e decorato con nastri e sempreverdi (a volte bagnato con del sidro). Si portava in casa per sistemarlo nei grandi camini e si manteneva acceso fino all’Epifania: quel ceppo proteggeva la casa dagli incantesimi delle forze maligne; le ceneri erano sparse sopra i campi per renderli fertili. I resti del ceppo, venivano anche conservati per poter poi alimentare il fuoco che avrebbe arso il ceppo dell’anno seguente. E
per chi volesse rivivere il Natale all'epoca elisabettiana, lasciatevi
ispirare da questo VIDEO |
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YULE (di Fryda Rota) Festa di fuoco e
luce: |
Tracce di questa festa ben radicata in Inghilterra si sono conservate in molte tradizioni a cominciare dal "Buche de Noel" cioè il dolce tipico della tradizione natalizia francese, ma anche la più modesta ghirlanda di Natale appesa alla porta! Ai nostri giorni con camini e stufe troppo piccoli per il ceppo di Yule, chi volesse celebrare la festa secondo le vecchie tradizioni, potrebbe decorare un tronchetto con delle candele, dei sempreverdi (nastri, pigne e ogni cosa vi ispiri) e trasformarlo in un bel centro tavola che illumini le cene delle festività natalizie.
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Melodia tradizionale gallese |
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La melodia richiama la musica dei madrigali elisabettiani del XVI sec e appartiene alla tradizione gallese delle musiche da danza. La melodia di Nos Galan è la stessa di "Albe Flodau Nantgarw" (Nantgarw Floral Dance) - Nantgarw essendo un piccolo villaggio a nord di Cardiff VIDEO Albe
Flodau Nantgarw
è prima melodia con una danza introno al palo del Maggio . |
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VERSIONE GALLESE :
NOS GALAN La melodia viene tradizionalmente suonata in tutto il Galles a Capodanno. La prima trascrizione della melodia si trova in un manoscritto dell'arpista gallese John Parry (1710-1782), mentre l'arpista Edward Jones (in "Musical and Poetical Relicks of the Welsh", 1784 e successiva edizione 1794), la abbinò ad una canzone d'amore dal titolo Oh! How Soft My Fair One's Bosom. |
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IN GALLESE |
IN INGLESE |
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Cold
is the snow on Mount Snowdon(1), |
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NOTE |
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Il testo risale ad una canzone gallese dal titolo "Nos Galan" (in italiano Vigilia di Capodanno) pubblicato in "Welsh Melodies with Welsh and English Poetry" 1862 con una traduzione in inglese di Thomas Olipahnt che però non rispecchia il significato originale gallese. Un testo simile è stato pubblicato anche in America nel 1881 (J. P. McCaskey, "Franklin Square Song Collection"). Il brano è arricchito da molte varianti testuali, ma nella sua versione più antica contiene molte espressioni ormai desuete nell'inglese comune e soprattutto fa riferimento alla celebrazione della festa solstiziale di Yule, e all'usanza di decorare la casa con rami di vischio e di agrifoglio (il nostro albero di Natale arriva da questa tradizione) simboli del perdurare della vita vegetale (e la sua fertilità) anche nel periodo più freddo e buio dell'anno. |
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ASCOLTA James Taylor
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Metti
l’agrifoglio in casa L’anno
vecchio sta finendo Il tuo cuore sia
più buono |
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NOTE 1) contrazione di "do on" usata nei testi del 1300: sta per
"put on" 3) troll
sta per “to sing in a full, rolling voice”
cantare forte o con coraggio, ma
anche "cantiamo il ritornello" 4)
yuletide: tide usato come suffisso ”point
or portion of time, due time” 5) carol: nel medioevo la
carola era una danza in cerchio eseguita sul canto di un solista e con
un ritornello intonato dal coro, dal 1500 prende il significato di inno
di Natale TRADUZIONE
ITALIANO MELODIA Alcune versioni strumentali per celebrare il solstizio ASCOLTA Lifescapes
in “Christmas Celtic”
la prima parte è tradizionale poi riprende il tema con una
variazione celtica continua nel BLOG TERRECELTICHE qui |
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FONTI (Cattia Salto, inverno 2012,
integrazione dicembre 2013) |
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