LE ERBE DI SAN GIOVANNI |
TRADIZIONI |
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La notte di San Giovanni è il periodo più propizio per la raccolta delle piante e delle erbe da utilizzare nei rituali magici. Nella notte di vigilia tra il 23 e il 24 giugno, si bruciano le vecchie erbe nei falò che ardono sulle colline e nelle campagne, poi è il momento di raccogliere quelle nuove, bagnate dalla rugiada e intrise di un potere nuovo. Il mazzetto preparato per l’occasione porta benessere e prosperità all’interno della casa.
Nella composizione non possono mancare ARTEMISIA, erba della salute, dal forte aroma-LAVANDA, virtù e purezza-MENTA, l'erba della Madonna, profuma e caccia gli insetti-RUTA, erba cacciadiavoli, ma anche ottimo digestivo-ROSMARINO, da rosmaris rugiada del mare, simbolo di immortalità e di cuori felici-PREZZEMOLO, stimolatore della fantasia e dei bei sogni-SALVIA, dalle potenti capacità guaritrici, da cui il nome-IPERICO, contro le ustioni, allontana i malumori-FELCE, pianta dai semi d'oro, aiuta a migliorare il bilancio familiare-e infine il SEDUM o erba di San Giovanni che con le sue foglie carnose cura le piaghe e le ustioni.
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ARTEMISIA COMUNE
L’erba della salute (dal greco) è pianta aromatica, erba considerata magica in Europa e in Asia. Pianta tipicamente femminile in quanto regolatrice del ciclo mestruale. Continua ERICA SCOZZESE o
BRUGO
I rami come quelli della ginestra erano un tempo utilizzati per fabbricare le scope. Le leggende celtiche associano spesso l'erica alle Fate, che la prediligono come giaciglio e sconsigliando di sdraiarsi a dormire fra queste piantine, per non incorrere in un rapimento fatato.
Nel mondo celtico, l'erica è collegata sia all'Aldilà sia all'amore: le api sono particolarmente ghiotte dei fiori di questa piantina e producono così un miele squisito, da sempre legato a riti e significati di immortalità e di rinascita. Le foglie aromatizzano le tisane e la birra. Nella nostra zona si trova a grandi macchie dalla fioritura spettacolare in BARAGGIA.
SCHEDA ERICA/BRUGO |
IPERICO
Detto erba di San Giovanni, perché anticamente chi si trovava per strada la notte della vigilia si proteggeva dalle streghe infilandoselo sotto la camicia insieme con altre erbe, dall'aglio, all'artemisia, alla ruta. La densità della sua fioritura è tale da risaltare sulle grandi distese, come una gran macchia di colore giallo oro misto a rame; i fiori infatti, così numerosi e brillanti, durano poco, un giorno soltanto, e subito appassiscono e assumono un colore rosso ruggine. Il suo stretto legame col Battista sarebbe testimoniato dai petali che, strofinati tra le dita, le macchiano di rosso perché contengono un succo detto per il suo colore "sangue di San Giovanni". E' davvero difficile risalire alla motivazione di questo accostamento - perché il Battista e non un altro martire ? - se non forse il fatto che l'iperico è un fiore che si accontenta di poco, per sopravvivere, e vive anche nei climi desertici, come fece un tempo Giovanni il Battista. Le foglie si adoperano nelle insalate e per aromatizzare i liquori. L’estratto degli apici floreali calma il sistema nervoso ed è utile nei casi di depressione. continua RUTA
Ritenuta l'erba contro la paura, da portare quando si dovevano affrontare situazioni di paura. Dalle foglie amare, ma potente digestivo. I ramoscelli di ruta vengono ancora utilizzati per aromatizzare la grappa
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VERBENA
Secondo la tradizione popolare, la verbena colta a mezzanotte della vigilia di San Giovanni protegge contro i fulmini; in Bretagna è detta "erba della croce", perché si ritiene che protegga chi la porta con sé da qualsiasi male. Anticamente era utilizzata per purificarsi e per avere delle visioni (è nota in Bretagna anche con il nome di "erba della doppia vista" perché il berne un infuso facilita la visione di realtà altrimenti nascoste), ma anche per preparare pozioni d’amore. continua
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