GATHERING
PEASCODS Una contraddanza (country dance) tra le favorite alla corte di Elisabetta I, il titolo è un omaggio all'amicizia indissolubile, quella che dura per sempre; pea-pods(peascods) sono infatti i piselli nel baccello, che stanno ben protetti e l'uno attaccato all'altro. La danza è rimasta in repertorio negli incontri di ballo settecenteschi e ancora per tutto l'Ottocento. |
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E'
la versione rinascimentale del Circolo circassiano. La
danza è infatti molto semplice e di immediato apprendimento:
i
danzatori si muovono in cerchio sia lungo la circonferenza
più
esterna, sia spostandosi alternativamente per gruppi di uonimi e donne
verso
l'interno a descrivere un cerchio più piccolo. E' utile per
memorizzare la danza visualizzare mentalmente proprio questo movimento
dei danzatori tra cerchio esterno e cerchio interno. MUSICA: la melodia è attribuita a John Johnson suonatore di liuto della Regina (seconda metà del 1500) ed è riportata nel "Dancing Master" di John Playford (1651). La prima frase musicale è identica a "All in a garden green", sono infatti melodie piuttosto silimi che richiamano l'epoca tudor di Enrico VIII e la canzone "The hunt is up" (ascolta anche questa versione dei The Playfords qui)
LA MELODIA ESEGUITA CON IL LIUTO Disposizione di partenza: in cerchio a coppie (donna a destra dell'uomo), mani unite PASSO BASE: d, doppio
Descrizione:
*Vis à vis: i due partners si trovano di fronte a
qualche passo di distanza. Con quattro passi (o saltelli) si avvicinano
senza oltrepassarsi e con altri quattro tornano al punto di partenza
indietreggiando senza voltarsi. Ecco una versione più composta per una danza castellana
Una versione più briosa in ambito popolano in cui i passi laterali sono decisamente saltellati OSSERVAZIONI FONTI (Cattia Salto dicembre 2015) |
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