Privacy Policy Terre Celtiche, Livorno Ferraris

LE GRANGE

Le grange, letteralmente “granai”, erano antiche unità abitative e centri agricoli all'interno dei quali i monaci cistercensi attuavano opere di bonifica su di un'area territoriale coperta da bosco planiziale, un bosco che si è conservato anche grazie all’istituzione di due areee protette relativamente vicine il Bosco della Partecipanza e il Bosco delle Lame del Sesia

 

IL RISO VERCELLESE

Nel Vercellese si coltivano oltre 100 varietà di riso, le varietà più pregiate si possono acquistare negli spacci delle aziende agricole, oltre a una vasta gamma di prodotti genuini e gustosi, tipici di questa terra. Una curiosità nella zona: l’insolito RISO NERO già noto agli antichi Egizii e detto il Venere.

 

DOVE LA TERRA INCONTRA IL CIELO

Le Grange sorte nella pianura vercellese, e più precisamente nel lembo di territorio che si estende tra Trino, Crescentino e Larizzate sono il risultato di un delicato equilibrio tra antropizzazione del territorio per fini agrari, natura, storia e cultura.

Il territorio nel XII secolo, era ancora tutto boschi e paludi. Nel 1123 Ranieri, marchese del Monferrato, lo affidò ai monaci cistercensi, chiamati dalla Francia, con il compito di bonificarlo. Il riso sarebbe arrivato dalla lontana Asia, alla fine del 400, trovando un habitat irriguo molto favorevole, al punto che si diffuse fino a modellare il paesaggio con le connotazioni tipiche che ancora oggi lo caratterizzano: una pianura a perdita d’occhio con grandi specchi d’acqua, delimitati da snelli filari di pioppi, zigzagata dagli argini e punteggiata dalle imponenti cascine a corte chiusa.

IL PAESAGGIO

Questo lembo di terra, muta con il procedere delle stagioni: in primavera si trasforma in una immensa laguna dove il cielo si specchia nell’acqua e colora di azzurro, di albe e tramonti tutta l’aria. Le Grange sembrano sorgere dall'acqua come piccole isole.

In estate la laguna si trasforma in un verdeggiante prato, un verde che vira nell’oro man mano che le pianticelle di riso maturano.

Ma in inverno ritorna la terra, scura, grassa, dormiente e si copre di tenere foschie e di silenzi…

Nel cielo limpido si apre un vasto orizzonte coronato dalle azzurrine montagne innevate dell'Arco alpino e le dolci colline del Monferrato.

ITINERARIO

La nostra proposta VEDI

IL CICLO DEL RISO

Il riso nasce in aprile nell'acqua profonda 3-5 cm, che lo protegge nelle fredde notti primaverili. Con i primi tepori di maggio le piante emergono e conferiscono alla superficie un colore verde tenue, che diventa smeraldo nelle lunghe, luminose, calde giornate di giugno e luglio,in cui lo sviluppo è rigoglioso, fino a giungere alla spigatura in agosto. I primi freddi autunnali accelerano la maturazione e la pianta assume un colore ocra a fine settembre, epoca di raccolta.

L’ECOSISTEMA

Una enorme varietà di uccelli popola questo territorio, grazie all'abbondanza di pascolo offerto dalle risaie e all'integrità della natura in questa zona, riconosciuta dalla Comunità europea come unica, vasta zona umida, ancora intatta in Europa: piccoli trampolieri, come ad esempio il Cavaliere d’Italia, oppure Garzette, Nitticore, Aironi cenerini, Germani reali, che nidificano sugli argini, e gallinelle d’acqua che nidificano direttamente fra il riso.

Al taglio del riso, richiamati dai chicchi rimasti sul terreno, arrivano fringuelli, peppole, verdoni, migliarini di palude. Non mancano i rapaci come le poiane, i nibbi, le albanelle e i gheppi.

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