LA VITA CASTELLANA

La vita nel castello era piuttosto monotona e nessuno se ne stava con le mani in mano! All'interno della curtis ognuno svolgeva un ruolo prestabilito in base al censo e all'età; le donne passavano la maggior parte del tempo a filare, tessere e cucire, si occupavano dei bambini (o li portavano in pancia); l'esistenza delle fanciulle era addolcita dai canti e dalle danze, sia nelle stanze dedicate alle occupazioni femminili, sia nel giardino durante la bella stagione; la presenza di qualche giullare girovago o di un trovatore di passaggio (quando non si trovavano già in pianta stabile nella cerchia dei famigli del castellano) diventava occasione d’intrattenimento durante i banchetti. 

I divertimenti dell’uomo medievale erano ovviamente differenziati a seconda della classe sociale e scanditi dal calendario liturgico delle feste, dal mutare delle stagioni, dalle celebrazioni di vittorie belliche, nascite e matrimoni. I momenti delle spensieratezza e della gioia erano però fugaci, legati alla gioventù e alla primavera, le donne sfiorivano presto soprattutto per le continue gravidanze con cui assolvevano al loro principale compito di assicurare una discendenza alla famiglia! Gli uomini offrivano il loro tributo di sangue e morte alla guerra.

Nei castelli più ricchi la musica accompagnava l'intero pranzo, ma di solito i musicisti suonavano tra una portata e l'altra e per le danze a conclusione del pasto: canti di menestrelli, esibizioni di giocolieri, focolieri e acrobati, animali ammaestrati, ma anche storielle salaci, ballerine seminude e canzoni volgari erano il cardine dell'intrattenimento nel Medio Evo sia per il pubblico delle piazze che per quello dei castelli (apprezzate e non solo alla corte di Federico II le danzatrici arabe).

Nel Tardo Medioevo durante i banchetti più importanti si svolgevano degli intermezzi, brevi scene allegoriche e pantomime, con imponenti scenografie, sorprendenti macchine teatrali e attori in magnifici costumi.

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