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IL SIDRO DI MELE: LA BEVANDA PIÙ TRENDYIl sidro (in inglese cyder) ovvero il "vin ad pum" del Monferrato,
è in genere una bevanda poco alcoolica ottenuta dalla
fermentazione di frutti come mele, pere o le dimenticate nespole,
tipica del Regno Unito, dei Paesi Baschi e della Normandia. Si
può definire come un vino di mela e ha lontane tradizioni
medievali: la gradazione alcolica di solito è bassa
(variando dai 4 agli 8 gradi). Questa
bevanda è tipicamente celtica a partire dall'invenzione delle botti e per
continuare con il simbolismo del melo, l'albero di Avalon. (vedi) WASSAIL!Il
rito collettivo di bere sidro è rinnovato alle feste e ai
matrimoni, ed è condiviso con gli spiriti della terra nel wassaling
di gennaio:
quando si versa una parte di sidro nel terreno perchè destinata "agli gnomi e alle fate" (vedi). Come
lo facevano i miei nonni e mio padre era il metodo tradizionale tipico
dell'economia di sussistenza delle campagne di una volta (la mia
famiglia è originaria del Canavese
- una zona collinare in provincia di Torino). La raccolta delle mele
avveniva dalla fine agosto fino alla fine dell'anno a seconda delle
temperature: man mano le mele selvatiche e le mele "fuori misura"
cioè quelle piccole erano fatte appassire nel solaio, per
renderle più morbide e relativamente più dolci,
si venivano inoltre a formare quelle muffe sulla buccia sede dei
lieviti naturali che avrebbero contribuito alla fermentazione della
bevanda. A gennaio si passavano le mele nella macina e la polpa era
schiacciata nel torchio. Tutto il succo era filtrato e lasciato
fermentare per qualche mese nelle botti. Si sfruttava il freddo
invernale di gennaio e febbraio in modo che la fermentazione fosse
lenta e più controllata. In primavera era il momento
dell'imbottigliamento e della conservazione del sidro in cantina per
evitare che diventasse aceto (ma se diventava aceto era ancora meglio!). |
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ASCOLTA
"Johnny
Jump
up" canzone popolare irlandese originaria di Cork, sugli effetti del sidro come si beveva a Youghal durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel periodo di
ristrettezze dovute ai razionamenti qualcuno ebbe l'idea di far
fermentare il sidro nelle botti di whiskey, ottenendo così
una bevanda molto più alcolica! La
canzone è umoristica sugli effetti collaterali causati dalla
bevanda: il Johnny viene ancora proposto come cocktail in queste proporzioni: 1 parte di whiskey per 8
parti di sidro di mela secco, da mescolare e bere a temperatura
ambiente.
ASCOLTA "Son ar Chistr" “La canzone del Sidro” viene dalla
Bretagna, ma non è un’antica aria bretone bensì una
composizione popolare di Jean-Bernard e Jean-Marie Prima due
giovanissimi agricoltori di Guiscriff (Morbihan), che nel 1929 una sera
dell’estate, mentre si ultimava il lavoro di trebbiatura, con una
tazza di sidro in mano davano il via alla prima strofa «Yao jistr
‘ta Laou». continua |
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(Cattia Salto novembre 2013) |