RITI
DI PRIMAVERA |
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LA
TRADIZIONE DEL MAGGIO IN IRLANDA Il giorno del Maggio
è chiamato in Irlanda la na
Beal tina ossia "il giorno
del fuoco di Beal"
consacrato quindi a Bel o Belenos.
Alla vigilia si accendono grandi fuochi
e si fa passare il bestiame tra di essi - come era l'antica usanza dei
Celti - usanza conservata ancora nelle campagne irlandesi con la
convinzione che ciò preservi le mucche dalle malattie e
dall'essere derubate del latte dal Piccolo Popolo. |
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IL MONDO
FATATO Beltane è un giorno cruciale di cesura e di passaggio (finisce l'Inverno e inizia l'Estate) e le fate più facilmente possono entrare in contatto con il mondo degli umani. Il giorno di vigilia è quello in cui dover prestare la maggiore attenzione, perché il popolo delle fate (il piccolo popolo o Good People per gli irlandesi) può essere molto dispettoso e anche i malefici risultano essere più efficaci. Quindi nessuna donna irlandese si sognerebbe mai di portare il proprio neonato a spasso per non rischiare di ritrovare un challenger in cambio. In particolare gioventù e bellezza possono destare l'invidia delle fate e quindi anche le belle ragazze se ne stanno al chiuso. In generale è
convinzione popolare che le malattie o gli infortuni occorsi alla
vigilia o nel giorno del maggio siano i più difficili da
curare. Quindi buona norma è quella di uscire di casa sempre
con un amuleto di ferro al collo o in tasca e lasciare un'offerta di
cibo alle fate! continua |
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ERBE E RIMEDI
Le erbe raccolte prima del sorgere del sole nel giorno del Maggio hanno migliori proprietà curative specialmente per curare le verruche. Quando la produzione del burro era un procedimento casalingo effettuato con la zangola, il primo burro prodotto con il latte del 1° maggio era considerato il migliore per preparare unguenti e pomate. Un'altra usanza della vigilia era quella di sferzarsi con le ortiche e i bambini potevano andare in giro correndo con un mazzo di ortiche per colpire i compagni o i malcapitati passanti; il loro compito era quello di raccogliere i germogli delle ortiche da riportare a casa per la dispensa della cucina. Nota erba depurativa e disintossicante fin dall'antichità, l'ortica era infatti utilizzata nella preparazione delle zuppe e la tradizione contadina irlandese raccomandava di mangiare ortiche nel mese di Maggio per curare o prevenire i reumatismi. Anche nell'antica Roma si raccomandava a chi soffriva di reumatismi o di artrite reumatoide di rotolarsi nell'ortica. |
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Nell'orto non deve mai mancare l'ortica, già nota presso gli antichi greci (e presso i celti) per i suoi poteri disintossicanti e depurativi. Nell'antica Roma l’ortica era un afrodisiaco comune. I suoi semi venivano usati per tutti i filtri d’amore. I monaci medievali conoscevano le proprietà curative dell'ortica per lenire i dolori reumatici. Ildegarda von Bingen consiglia di usare le foglie fresche di ortica come contorno nelle pietanze a base di carne oppure per preparare gli gnocchi: «L’ortica è a modo suo molto calda. A causa della sua ruvidezza non serve affatto mangiarla cruda. Ma quando è fresca e appena cresciuta dalla terra, se viene cotta è utile per i cibi dell’uomo, poiché purifica lo stomaco e ne elimina il muco. Ogni tipo di ortica ha questo effetto.» Nel rinascimento questa pianta diventa erba medicinale e nel 1543 il botanico Leonhart Fuchs scrisse nel suo "Il nuovo erbario" (New Kreutterbuch): «Le
foglie di ortica schiacciate col sale guariscono le grandi ulcere.
Analogamente, poste su lesioni putride come cancri e simili, le
puliscono e le guariscono. Allo stesso modo eliminano ogni tipo di
tumore come il tumore all’orecchio e tumefazioni simili.
Vanno bene anche per la milza gonfia se le vengono messe sopra sotto
forma di cataplasma. Le foglie schiacciate con il succo e messe sulla
fronte arrestano l’escrezione di secreto dal naso. I semi
mescolati al miele costituiscono un elettuario utile per il respiro
affannoso o per la pleurite e la polmonite. Favorisce anche
l’espettorazione e purifica il petto. Il succo di queste
foglie tenuto in bocca e usato per gargarismi va bene per
l’ugola gonfia. I semi contrastano l’effetto della
cicuta e dei funghi velenosi. Questi semi inducono facilmente il vomito
e quindi vanno presi dopo cena con un po’ di idromele. Bevuti
con del vino dolce sono utili in caso di ventre gonfio.
L’ortica messa nella liscivia contrasta la caduta dei
capelli, i semi invece la tigna. Un impacco di foglie schiacciate con
le bacche è buono per la podagra (gotta) e per ogni dolore
articolare.» In effetti l'ortica, oltre ad essere ricca di clorofilla, contiene vitamina C, sali minerali, ferro, silicio, calcio, potassio e manganese. Dal fusto della pianta si estraeva una fibra tessile simile a quella del lino, utilizzata in altri tempi per preparare reti e cordami. Fresca può essere utilizzata come depurativo del sangue. Inoltre il suo contenuto di ferro e sali minerali la rende utile per quanti soffrono di stati anemici. Nella medicina popolare è erba depurativa del fegato e dei reni con utile effetto anche su calcoli e sabbia di entrambi gli organi. Possiede proprietà antireumatiche. A livello dello stomaco agisce depurandolo da ristagni e favorendo la guarigione delle ulcere; rappresenta inoltre un sicuro rimedio contro enteriti acute e croniche. Il succo ottenuto dalla pianta pestata e triturata ha ottime virtù emostatiche e vasocostrittrici. Tuttavia sembra che le altre proprietà terapeutiche, oltre quelle diuretiche e antinfiammatorie, non siano ancora confermate dalla ricerca scientifica. Il succo fresco di ortica è utile contro reumatismi, gotta, litiasi renale, dermatosi, diarrea, anemia, emorragie (epistassi) ed ipertrofia prostatica. Se si vuole raccogliere tutta la pianta è bene ricordare che il potere urticante è meno forte dopo la pioggia e nelle ore di maggior sole. Mio padre la metteva nel pastone delle galline e io la lascio macerare per ricavare un antiparassitario da spruzzare sulle piante dell'orto per combattere gli acari. L'ORTICA
IN TAVOLA L'ortica è quindi un ortaggio da mettere in tavola soprattutto in primavera che giova in particolare ai bambini e agli anziani. I germogli di maggio (le foglie più tenere) si preparano in insalata leggermente scottati (la cottura elimina l'acido formico e urticante), mescolati con gli spinaci (perché no anche questi selvatici) in frittata o zuppa, o nel solito risotto (iniziando come base con un soffritto-stufatura di cipolle o porri e qualche manciata di foglie d'ortica tagliate a striscioline) CREMA DI ORTICHE (e scusate se le dosi sono a occhio) Soffriggere un po' di cipolla e uno spicchio d'aglio tagliati molto fini (io uso come base l'olio extravergine d'oliva ma se preferite il burro ancora meglio) potete metterci anche un porro e delle patate. Aggiungere due o tre manciate di foglie di Ortica, sale e pepe, coprire e far stufare a fuoco dolce per 10 minuti circa. Quando il tutto è ben stufato frullarle con il frullino a immersione. Rimettere sul fuoco aggiungendo due cucchiai di maizena o di farina di grano girando continuamente perché non faccia grumi (se però ci sono già le patate non è necessario aggiungere la farina) e quindi aggiungere del brodo caldo. Fare bollire per 10 minuti.
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FONTI http://www.applewarrior.com/celticwell/ejournal/beltane/ http://www.honearchive.org/etexts/edb/day-pages/121-may01.html http://www.museum.ie/en/list/topic-may-day.aspx?article= http://www.irishcultureandcustoms.com/ACalend/Beltane.html (Cattia Salto aprile 2013) |