Privacy Policy ROBERT BURNS: Is there for honesty poverty

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LE CANZONI CELTICHE

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A MAN'S A MAN FOR ALL THAT

Melodia tradizionale scozzese

 

La canzone nota anche come "Is there for honesty poverty", in gaelico scozzese An guille dubh mo laochan, è stata scritta nel 1787 da Robert Burns (1759-1796), una composizione che riflette gli intendimenti dell'ordine massonico al quale Burns si affiliò nel 1781 presso la St. David's Lodge di Tarbolton all'età di 22 anni.

Nell'anno successivo fu fondatore della Loggia "Saint James" dove, dal 1784,ricoprì per 4 anni la carica di maestro. Trasferitosi ad Edimburgo nel 1786 divenne membro nel 1787 della Loggia Canongate Kilwinning e continuò a frequentare le logge massoniche anche nei suoi successivi spostamenti e fino alla sua morte.

 

Robert Burns, poet-laureate of Lodge Canongate Kilwinning (1893)

Robert Burns, poet-laureate of Lodge Canongate Kilwinning (1893)

 

Di Burns è noto il seguente aneddoto: un giorno si intratteneva in strada a conversare con un modesto fattore. Appena costui si fu allontanato, Burns fu accostato da un signorotto di Edimburgo, che lo canzonò per la evidente bassa condizione del suo precedente interlocutore. Il poeta fu pronto a rispondergli pressappoco così: "Io non parlavo alla giubba sgraziata, né al berretto di lana, né agli zoccoli di legno, ma a colui che vi era dentro. Che vale almeno dieci volte più di me e di voi! ". Così "A man's a man for a' that" è una sorta di riflessione filosofica sul significato della parola "uomo" ovvero quali sono le qualità che fanno di un uomo, un uomo!

In effetti il suo non è l'elogio dell'uomo qualunque, ma dell'uomo intelligente e sensibile, che non è sminuito solo dal fatto di non appartenere all'aristocrazia o alla classe al potere (guarda caso anche egli stesso è nato da una famiglia dalle umili origini, ma ha saputo coltivare la sua intelligenza con studi e letture seppur da autodidatta)! Le sue non sono idee rivoluzionarie e di sovvertimento sociale, anzi dal popolo "comune" e dai suoi appetiti è sempre bene guardarsi, egli propugna una sorta di elevazione dello Spirito umano dalle catene della brutalità e bestialità.

Si afferma il principio di una giustizia sociale illuminata in cui onestà e dignità sono virtù che prescindono dal rango o dalla nascita ma fanno parte dell'essenza umana. L'ultima strofa è insieme preghiera e profezia: un mondo futuro in cui gli uomini siano uguali, in cui non valga la legge del più forte o del più potente, in cui l'empatia e il rispetto siano valori condivisi da tutti.

 

ASCOLTA TESTO E TRADUZIONE continua

 

(Cattia Salto 2012 integrazione settembre 2013)

 

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