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LA BALLATA EUROPEA

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TAM LIN

La ballata del Cavaliere elfico Tam Lin, è di origine scozzese e risale al tardo Medioevo, ci sono molte varianti del nome Tom Line, Tom Linn, Tamlin, Tomaline Tam-line e Tam Lane come moltissime sono le varianti testuali. Una melodia dal nome "Young Thomlin" è del 1600, ma gli storici riallacciano l'origine della ballata al XIII secolo.

 

La ballata è stata trascritta da Robert Burns nel 1792 (in Johnson's Museum) e costituisce una delle varianti collezionate da Francis James Child in "The English and Scottish Popular Ballads"

 

La storia è narrata anche come fiaba e ha mantenuto molti riferimenti alle leggende celtiche più antiche, la versione attualmente accreditata è quella per bambini, ma la storia di Tam Lin è molto più complessa e oscura

 

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Illustrazione di Stephanie Law

 

I protagonisti della storia sono due: la giovane nobildonna di nome Janet o Margaret, che i primi di Maggio decide di andare nel bosco a raccogliere i fiori e resta incinta dell'elfo; l'elfo Tam Lin, il giovane e bel cavaliere prigioniero delle fate, che desidera fuggire per ritornare al mondo degli uomini.

A leggere tra le righe sembra che il bel giovanotto sia sottoposto a una specie di apprendistato magico e che si trovi a vivere come dire "in prova" nel bosco sacro: solo dopo sette anni apparterrà definitivamente al mondo delle fate e perderà la sua umanità. (storicamente Tamlane è stato identificato come figlio di Randolph conte di Moray o Murray)

 

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Illustrazione di Stephanie Law

 

a sidhe.jpgC'è anche un terzo personaggio della storia, la Regina delle Fate, che compare nella seconda parte: per lo più considerata in modo neutro e in alcune versione vista in chiave negativa.

 

Nella tradizione popolare celtica le fate vivono raggruppate per regni ognuno con il suo tumulo o collina fatata come "castello" in cui vivono allegramente tra feste, musica e balli.

La loro dimensione spaziale e temporale è diversa dalla nostra e possono camminare tra di noi senza essere visti. Si muovono velocemente nell'aria e mutano forma a piacimento, non è chiaro però se siano immortali.

 

E' importante non offendere queste creature fatate con comportamenti azzardati o sciocchi perché possono essere molto vendicative.

A volte sono considerati spiriti della natura e guardiani di alcuni luoghi, alberi o sorgenti e laghetti incontaminati. (continua)

I LUOGHI

La storia è ambientata in un luogo reale e ben identificato, il bosco di Carterhaugh tuttora esistente a Selkirk (nel Border scozzese) dove confluiscono i fiumi Ettrick e Yarrow

 

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1) il bosco di Carterhaugh

 

2) il pozzo di Tam Lin (oggi contrassegnato da una targhetta): le sorgenti spontanee sono delle entrate nel mondo delle fate e principalmente un dono della madre terra. Oltre alle proprietà curative si riteneva che queste acque magiche portassero fertilità alle donne sterili. Anticamente si gettavano monete, amuleti ed oggetti vari in questi pozzi sacri (il pozzo dei desideri delle fiabe). Tam Lin vive proprio nel pozzo e compare solo quando si colgono le rose che presumibilmente vi crescono accanto (l'elfo delle Rose).

 

Attualmente la sorgente naturale è incanalata in un tubo ed è raccolta da una piccola vasca di pietra, ma è documentata dalla Commissione Reale sui monumenti storici e antichi della Scozia che un tempo qui doveva esserci un avvallamento con il pozzo (vedi)

 

La leggenda locale narra che il giovane Tamlane era a caccia, ma cadde da cavallo e venne rapito dalla Regina delle Fate per essere trasformato in elfo custode del pozzo.

 

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3) ponte dove la donna si apposta per vedere il passaggio della schiera fatata. E' noto che solo in periodi particolari dell'anno è possibile vedere le fate e solo in posti particolari che sono una via di mezzo o un confine come ad esempio i ponti

 

4) Vecchio Mulino (altro alternativo luogo dell'incontro)

 

5) Newark Castle: secondo Sir Walter Scott il castello di Janet è quello di Newark già all'epoca un "rudere romantico" che sovrasta il fiume Yarrow.

 

6) Aikwood (altra possibile alternativa del castello di Janet)



L'analisi del testo con le versioni e le traduzioni conitnua nel BLOG TERRE CELTICHE qui

(Cattia Salto, aprile 2013)

 

 

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