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TERRE CELTICHE

LA BALLATA EUROPEA

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LA MORTE OCCULTATA

Un filo rosso collega i vari paesi di quel territorio che possiamo chiamare Europa che un tempo antico fu unito se non politicamente almeno culturalmente dalle storie cantate dai giullari e menestrelli girovaghi.

Così vediamo come il tema della Morte Occultata partito dal Nord dei Paesi Scandinavi sia giunto a Sud e a Ovest in una pletora di varianti nelle lingue romanze.

 

figliaelfoLa storia narra dell'incontro di un cavaliere (Oluf, Olof o Olaf) con una fanciulla elfica sulla collina delle fate, un bosco o una pozza d'acqua; all'invito a danzare, egli rifiuta perché l'indomani è il giorno del suo matrimonio.

La creatura fatata (elfo o sirena) lo maledice condannandolo a morte rapida per l'indomani, il suo archetipo è la donna fatale, la "dame sans merci" che porta l'innamorato alla morte.

 

La situazione reale dietro alla fiaba è evidente: l'amante gelosa poiché l'uomo ha scelto di sposarsi con un'altra, lo uccide; nella versione norrena della storia l'uomo non cede al richiamo sessuale dell'amante gelosa, in quella scozzese si lascia tentare per l'ultima volta; ma il risultato è sempre la morte: troppo ingenuo è stato l'uomo che si è lasciato guidare dalla lussuria (un richiamo erotico visto come una malia a cui l'uomo è assuefatto e non riesce a rinunciare)!

 

Oluf torna a casa e incontra la madre e la manda a chiamare i suoi parenti e la sposa. All'arrivo della sposa tutti cercano di nascondere la morte di Oluf ("depistando" le perplessità della donna con convincenti risposte) finchè al momento di consumare il matrimonio sul letto nunziale la donna lo trova morto.

 

Una derivazione-conclusione della storia prosegue in un altro filo rosso tracciato per l'Europa, il testamento dell'avvelenato, in cui il figlio in punto di morte dopo essere stato avvelenato da una misteriosa dama ritorna a casa dalla madre e dispone dei suoi beni nelle sue ultime volontà. (vedi)

 

LA FIGLIA DEL RE DEGLI ELFI

Le versioni danesi (Elverskud) ebbero influenza sulla letteratura tedesca e il poeta Johann Gottfried von Herder (1744-1803) tradusse la ballata in tedesco con il nome di Erlkönigs Tochter  -anche Goethe si ispirò alla storia per scrivere una ballata romantica- ripresa dal nostro Carducci con il titolo “La figlia del Re degli Elfi”.

Johann Gottfried Herder (traduzione in italiano di Plaisir)

Il signor Oluf cavalca di sera tardi e lontano,
per portare gli inviti ai convitati per il suo matrimonio;
Là danzano gli Elfi sul verde campo,
la figlia del Re degli Elfi gli porge la mano.

"Benvenuto, signor Oluf, perché ti affretti da queste parti?
Entra nelle danze e balla con me!"
"Io non posso danzare, io non desidero danzare,
Domani mattina è il giorno del mio matrimonio."

"Ascolta, signor Oluf, incomincia a danzare con me,
ti regalerò due speroni d'oro!
Una camicia di seta, così bianca e fine,
mia madre la intinge nei raggi di luna."

"Io non posso danzare, io non desidero danzare,
Domani mattina è il giorno del mio matrimonio."
"Ascolta, signor Oluf, incomincia a danzare con me,
ti regalerò un mucchio di oro!"

"Un mucchio d'oro lo prenderei volentieri,
ma ugualmente non posso e né desidero danzare!"
"E se non vuoi, signor Oluf, danzare con me,
ti devono seguire la piaga e la malattia!"
Ella gli battè un colpo sul suo cuore,
ancora mai egli aveva avvertito un siffatto dolore.

Ella lo sollevò impallidito sul cavallo:
"Cavalca ora verso casa, dalla tua preziosa fidanzata!"
E quando egli giunse davanti alla porta di casa,
sua madre stava lì davanti, tremante.

"Ascolta, figlio mio, dimmi esattamente,
perché il tuo colore è pallido e smunto?"
"E non dovrebbe essere pallido e smunto?
Io mi sono imbattuto nel regno del Re degli Elfi."

"Ascolta, figlio mio, così caro e amato,
cosa devo dire ora alla tua fidanzata?"
"Dille, che per adesso io sono nel bosco,
per mettere lì alla prova il mio cavallo ed il mio cane!"

La mattina presto, appena fu giorno,
lì arrivò la fidanzata con il corteo nuziale.
Essi offrirono idromele, essi offrirono vino.
"Dov'è il signor Oluf, il mio promesso sposo?"

"Il signor Oluf, adesso cavalcava nel bosco,
Egli lì mette alla prova il suo cavallo ed il suo cane."
La fidanzata sollevò la coperta scarlatta,
lì giaceva il signor Oluf, ed egli era morto.

 


LEGGENDA BRETONE

Sempre Child riporta una versione bretone della storia.

 

Il conte Nann e sua moglie si sposarono che avevano rispettivamente tredici e dodici anni. L’anno seguente nacque un figlio e il conte chiese alla moglie che cosa desiderasse in dono. Lei disse di volere della selvaggina e allora Nann prese la sua lancia e si diresse al bosco. All’ingresso del bosco incontrò una fata che gli disse che lo aspettava da tanto tempo e aggiunse: «Ora che mi hai incontrato mi devi sposare». «Sposarti?! Io sono già sposato.» A queste parole la fata disse: «E allora scegli se vivere sette anni da infermo o se morire entro tre giorni».

«Preferisco morire entro tre giorni», rispose risoluto. Tornato a casa Nann chiamò sua madre, le raccontò tutto e le chiese di fargli il letto e di non dire nulla della sua morte alla sposa.

La moglie cominciò a chiedere come mai Nann non fosse ancora di ritorno. Le dissero che era andato a caccia nel bosco per prenderle qualcosa. Chiese perché i servitori stessero piangendo e le risposero che i migliori cavalli erano affogati mentre li lavavano. Disse che non c’era da preoccuparsi: Nann ne avrebbe portati degli altri. Allora domandò perché i preti stessero cantando e le campane suonassero. Le risposero che un uomo al quale avevano dato alloggio era morto quella stessa notte. Chiese quale vestito avrebbe dovuto mettersi per andare in chiesa il giorno dopo, quello rosso o quello blu? Le consigliarono quello nero.

Quando andò in chiesa notò una tomba con terra fresca e a questo punto le dissero la verità. Disperata, lasciò detto di prendersi cura di suo figlio e finì con questa frase rivolta alla madre di Nann: «Vostro figlio è morto, vostra figlia è morta».

APPROFONDIMENTO VERSIONI (melodie e testi con traduzioni) in http://terreceltiche.altervista.org/la-morte-occultata/

 

FONTI
http://www.nspeak.com/allende/
comenius/bamepec/multimedia/saggio1.htm
 

ILLUSTRAZIONI

Arthur Rackham

 

(Cattia Salto 2010, integrazione agosto 2013)

 


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