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L'ONTANO



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dalla Mostra omonima al Museo di Storia Naturale di Firenze

anno 2007

http://www.msn.unifi.it/

 

Stephen Sommier (1848-1922), botanico di fama internazionale, fu con Paolo Mantegazza uno dei fondatori della Società Italiana di Antropologia e di Etnologia in Firenze. Intellettuale eclettico, si dedicò anche a studi antropologici ed etnologici, attratto soprattutto dal "Grande Nord" Europeo e dalle immensità della Russia e della Siberia. Un viaggio d'inverno in Lapponia fu pubblicato nel 1887: è il resoconto della spedizione compiuta insieme all'amico Giovanni Cosimo Cini nell'inverno 1884-85 fino a Capo Nord e del ritorno attraverso la Lapponia interna, raccogliendo anche una eccezionale documentazione fotografica.

ORSI E SCIAMANI

Nell'allestimento della mostra si sviluppano i temi dello sciamanesimo tra i popoli del nord, insieme alla pratica del culto dell'uccisione rituale dell'orso, diffusa dalla Europa all'Asia artica fino agli Ainu di Hokkaido.

Il progetto prende origine dalla presenza di un ricco materiale, anche documentario, presente nella sezione di Antropologia e Etnologia del Museo di Storia Naturale insieme ad altri reperti provenienti da collezioni finlandesi.

Gli oggetti presenti costituiscono una testimonianza etnologica rarissima. I molteplici cambiamenti politici e sociologici che hanno interessato quei popoli e quei territori, hanno portato alla scomparsa di molti oggetti, che invece si trovano conservati a Firenze.

Molti reperti e documenti provengono da alcuni viaggi intrapresi nella seconda metà dell'ottocento da Stephen Sommier e Paolo Mantegazza. I due scienziati viaggiarono insieme attraverso la Lapponia nel 1879. Nel 1880 Sommier intraprese un altro viaggio verso nord che lo avrebbe portato a conoscere la parte della Siberia artica. Gli Ainu di Hiokkaido sono documentati con i rarissimi reperti della collezione Fosco Maraini.

 

In questa mostra sono riuniti materiali di fine ‘800 e dei giorni nostri, con l’inserimento di una parte dedicata agli Ainu di Hokkaido, raccontati dalla collezione che Fosco Maraini ha donato al museo, per le loro affinità culturali con i popoli del nord.

 

Sciamanesimo e culto dell’orso fanno da filo conduttore in un viaggio verso il fascinoso, mitico grande nord, esplorato con gli occhi di viaggiatori del sud e del nord, attraverso la lente dei racconti di antiche pratiche tradizionali.

 

La Siberia è la culla dello sciamanesimo, la parola stessa deriverebbe da sama:n, che significa frenesia, parossismo, parola con cui gli Evenki indicavano la persona con poteri speciali di incantazione. Gli Evenki appartengono alla famiglia dei Tungusi e sono diffusi nella parte centrale della sterminata regione siberiana. Elementi di sciamanesimo si sono diffusi presso le culture dell’Asia centrale, dell’America settentrionale e dell’Oceania.

In Africa e Sudamerica non si parla di un vero sciamanesimo, anche se alcuni riti sono assimilabili per il loro significato magico.

Lo sciamanesimo ha radici molto antiche, come suggeriscono interpretazioni di alcuni graffiti rupestri ritrovate in territorio scandinavo e siberiano.

Lo Sciamanesimo è l’espressione di un modo di vivere e di sentire la natura, diffuso nelle società animiste nelle quali si pensa che i destini degli esseri umani siano decisi da spiriti ultraterreni e ogni elemento del mondo fisico sia animato da un principio vitale, governato da uno spirito regnante.

 

Le società che vivono compenetrate con la natura considerano sacri gli spiriti di alcuni animali. L’orso, nei popoli artici e subartici, è uno di questi.

Normalmente vengono adorati animali che uniscono doti terrifiche ma anche “positive”, come il coraggio, la lealtà. L’orso è temuto e rispettato, ucciso e venerato. In Lapponia esistono centinaia di nomi con i quali viene affettuosamente appellato. Allo stesso modo in Siberia si fa molta attenzione tra i cacciatori a non pronunciarne il nome, nel timore che il suo spirito si vendichi. È importante che gli orsi uccisi siano in pace con la comunità.

Riti relativi alla uccisione dell’orso si ritrovano in Siberia, in Lapponia, tra gli Ainu di Hokkaido. Probabilmente questo animale, così amato dai popoli di tutto il mondo, simboleggia una rinascita continua della natura. L’orso ha un orologio biologico che lo fa uscire dal letargo all’inizio di ogni primavera, risvegliandosi insieme ai fiori e alle piante. Sciamanesimo e culto dell’orso non sono legati necessariamente, la presenza di entrambi nei riti dei popoli artici e subartici deriva dalla comune visione del mondo strettamente legata ai cicli naturali. continua

 

L’intenzione degli organizzatori nel progettare la mostra è quella di riunire materiali differenti per raccolte e datazione, nel tentativo di illustrare alcuni tratti culturali di popoli artici e subartici. La conoscenza di pratiche tradizionali di questi popoli viene ricostruita attraverso i racconti di viaggiatori del passato, scoprendo una sorprendente convergenza con le esperienze di missioni di studio recenti. Poco è cambiato in oltre cento anni: dagli oggetti per il rito sciamanico al modo di scolpire idoli antropomorfi, fino al culto di adorazione dell’orso, ancora fortemente radicato nel grande nord.

Sciamanesimo e culto dell’orso appartengono a società intimamente collegate alla natura e agli equilibri delle forze che la compongono. Il patrimonio contenuto in un museo di storia naturale non può che essere utilizzato in direzione di un allargamento della conoscenza.

In un mondo come il nostro, globalizzato e spesso distruttivo di culture locali, ridare infatti valore a rituali e miti che hanno costituito l’ossatura portante delle popolazioni del nord può costituire un contributo ad una visione ecologicamente corretta e attenta al valore delle risorse naturali e culturali di ogni luogo, al rapporto armonico uomo-ambiente, indispensabile per la salvaguardia del nostro pianeta e della sua articolata diversità.

 

ORSI E SCIAMANI: sciamanesimo e culto dell'Orso tra le popolazioni artiche

Mostra del 2007 promossa da: Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze, Università di Helsinki, Università della Lapponia, Rovaniemi

Salone Mostre del Museo di Storia Naturale - Firenze B.go Albizi, 28