HOODENING
Nel
calendario cristiano l’11 Novembre fu consacrato a San Martino e rimase tradizione il macello del bestiame. Sangue
era versato dal capofamiglia sulle soglie di casa, forse in ricordo
degli antichi sacrifici invernali. La gente si nutriva con la carne del
toro, del cinghiale e del cavallo (ma anche dell'oca) e si vestiva con
i teschi e le pelli per condividerne la forza. La
scelta del Santo non fu casuale: secondo Alfredo Cattabiani il santo fu modellato sulla figura di un dio-cavaliere celtico che montava un cavallo nero e portava una corta mantellina nera (il culto proveniva dalla Pannonia, guarda caso dallo stesso paese d'origine di San
Marino): era un dio del mondo infero che trionfava sulla morte passando
per un luogo di cento porte, Wigalois il cavaliere con la ruota . |
||
In
Gran Britannia il ricordo del dio-cavaliere celtico è
sopravvissuto nell'hoden (hodden o hooden horse), un uomo nascosto sotto un mantello nero su cui
è issata una testa di cavallo (una testa di legno dipinta
anche con vividi colori i ma anche un teschio) con la
particolarità di avere la mascella manovrabile tramite leve
e fili. A
volte l'interno del cranio era illuminato da una candela
così che l'hoden sembrava proprio una creatura infernale. Durante
il periodo natalizio questa inquietante maschera di un cavallo era
condotta per le strade del villaggio da un "domatore" che la teneva per
le briglie (come l'orso primaverile) e spesso vi si accompagnavano dei
suonatori e dei questuanti: i bambini cercavano di montare il cavallo (che
batteva i piedi e scuoteva la testa) e tutti gettavano dolci o monete
nella bocca dell'animale con intenti propiziatori. |
SAN
MARTINO (316-397)
Nato
nel 316 in Pannonia da una famiglia romana seguì le orme del
padre dedicandosi alla carriera militare. Verso
i trentacinque anni si convertì al Cristianesimo e tra
ascetismo e predicazioni per le campagne (per lo più della
Gallia) nel 371 venne eletto vescovo di Tours. La
leggenda del mantello tagliato a metà per donarlo ad un
povero mendicante è del tutto inventata e fatta risalire al
tempo del suo servizio come cavaliere presso l'esercito romano. |
|
LA FESTA DI SAN
MARTINO
In
Francia, Germania, e in alcune regioni della Gran Bretagna e d'Italia
il giorno di San Martino (Martinmas) segnava l'inizio dell'Inverno, una leggenda dice che San Martino cavalchi per i
campi con il suo cavallo bianco per far cadere dal suo mantello la prima neve della stagione. Così a San Martino si chiude
l’annata agricola e se ne apre un’altra: si pagano
(si rinnovano o si concludono) i contratti d’affitto, e si
fanno i traslochi se bisogna lasciare la casa avuta in mezzadria o il
lavoro non più rinnovato (“fare San
Martino” che è diventato sinonimo di traslocare).
In provincia di Bergamo è tradizione che nella notte tra il
10 e l'11 novembre San Martino porti i regali a tutti i bambini proprio come la Santa Lucia natalizia (in Francia
ai bambini capricciosi San Marino lascia un “Martin baton” o “martinet”, una specie di frusta). A Venezia i
bambini cantavano una filastrocca in dialetto facendo una questua e con
i soldini ricevuti si compravano il tradizionale dolcetto a forma di
San Marino. Nella
tradizione della mia famiglia a San Martino si macellava il maiale si facevano i salami, dedicando il giorno della
festività ad un banchetto con i parenti e i lavoranti. La
sera si beveva il vino novello e si mangiavano le castagne bollite (che per tradizione si lasciavano sulla tavola per
i defunti in visita). In
Piemonte c'è il detto “Per San Martino
castagne, oca e vino!”.e anche per questa
consuetudine c'è una leggenda medievale sul santo: quando
san Martino fu eletto per vescovo di Tours, preferì nascondersi in campagna per
vivere come eremita, ma il suo rifugio venne rivelato da uno stormo di
oche selvatiche starnazzanti. "Secondo SulpicioSevero, il biografo del santo, Martino si trovava con
alcuni discepoli sulle rive di un fiume quando vide uccelli pescatori
seguire una preda, allora spiegò che quegli uccelli erano i
seguaci di Satana, il persecutore delle anime, poi ingiunse agli
uccelli di ritirarsi in terre desertiche e fu obbedito. Sulpicio chiama questa specie di uccelli mergus. Probabilmente erano cormorani, palmipedi
pescatori che la tradizione scambiò con le oche o forse con
le anatre. "(tratto da Alfredo Cattabiani, in "Volario") Si può osservare che ai primi di
novembre è più facile cacciare le oche che
migrano verso sud all’approssimarsi dell'inverno, ma anche
che l’oca di san Martino potrebbe essere una discendente
delle oche sacre ai Celti. A
San Martino si svolgeva la fiera più importante di animali con le corna, mucche, buoi, tori, capre, montoni.
Perciò la fantasia popolare ha assurdamente promosso san
Martino a ironico patrono dei mariti traditi, La “caccia al
becco”, come spiega AlfredoCattabiani in “Lunario", era un’usanza
simile a quella del capro espiatorio. Secondo la mentalità
dell’epoca il marito tradito si era macchiato di una colpa
grave poiché l’adulterio della moglie era
considerato un segno di debolezza dell’uomo, di
incapacità a controllare la consorte; e perciò il
“becco” doveva subire una scherzosa persecuzione
rituale. E
così il cerchio si chiude con la rievocazione della
mascherate che si facevano aSamahin indossando le pelli e le corna degli animali uccisi
per il sacrificio. |
||
LA GIUMENTA BIANCA
IRLANDESE: LAIR BAHN
La Giumenta Bianca era una delle sembianze
diCailleach,
la velata, così come si manifestava la Dea durante l'Inverno
la "Vecchia Donna", lei colpiva con il suo martello la terra e la
rendeva dura fino a Imbolc, la festa del risveglio della Primavera. In Scozia
viene detta anche Beira, la regina dell'Inverno. La
parola "Cailleach" ha diversi significati: "velata", "donna
anziana", "megera", "vecchia". Questa dea si discosta dagli altri dei
celtici che conosciamo, lei è molto più antica,
non partecipa alle loro saghe ma scopriamo tutta la sua potenza nelle
antiche leggende che ci raccontano delle sue interazioni con la terra,
gli uomini, gli animali. Questa
antichissima Dea Anziana che controlla le forze della natura e plasma
la terra con il suo potere ha forse origini lontane dalle Isole
Britanniche. Lo storico greco Erodoto nel V° secolo A.C. ci parla di una tribù celtica
in Spagna che chiama "Kallaikoi". Non
si sa se era già una Dea Anziana o se venne trasformata in
Vecchia Saggia dalle nuove popolazioni per indicare la sua
antichità. L' Irlanda e la Scozia sono costellate da luoghi
che ne riprendono il nome o che ricordano vicende che la vedevano
protagonista. Sembra quasi che la Cailleach sia onnipresente in quelle terre, che
permei tutto il territorio, che ne sia la vera incarnazione.
Knobbin,
the Wild Oss of the Dorset Knobs Mummers |
||
LA TRADIZIONE D'INVERNO I soulers e i wassailers o più in generale le bande di giovani che giravano per le fattorie come questuanti nelle feste dell'inverno erano un tempo accompagnati dall'hobby horse(Cheshire, Kent, South Wales) HOODEN HORSE Nel Kent sono ritornati i gruppi dell'Hoodening (nei paesi di San Nicola-a-Wade, NetherHale, Sarre) in particolare la tradizione è molto radicata a San Nicola-a-Wade dove l'hooden horse si chiama Dobbin, un vecchio povero cavallo stremato dalla fatica del lavoro: è messa in scena una sorta di "sacra rappresentazione" con vari personaggi e canzoni. La canzone era parte della rappresentazione dei Mummers, che mettevano in scena la morte e resurrezione del cavallo. ASCOLTA: TESTI E TRADUZIONE continua MARI LWYD Mari Lwyd, o anche "YFariLwyd" (in inglese "Grey Mare") è la versione gallese dell'hodden horse. Tradizione ancora praticata a Llantrisant ePontyclun. La maschera consiste in una testa di cavallo (un teschio vero) con la mascella movibile addobbata con nastri colorati e portata su un palo da una persona celata sotto un ampio mantello bianco. I questuanti si fermano a cantare davanti all'uscio delle case e chiamano la padrona e la sfidano in unpwnco una sorta di botta e risposta in versi spesso insolente. La vittoria della sfida canora consente ai questuanti di entrare in casa per mangiare i dolci e bere birra. Per approfondire la scenetta disegnata da Paul Bommer. LA TRADIZIONE D'ESTATE OSS Per le strade di Padstow, un piccolo porto di pescatori della Cornovaglia settentrionale sulla foce del fiume Camel ora a vocazione turistica ogni Calendimaggio è festeggiato con l'Obby Oss Festival. (vedi) |
||
|
||