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IL MATRIMONIO CELTICO L'unione di due sposi nel
matrimonio, l'unione di due anime e due corpi in uno, era presso gli
Antichi Celti benedetta dallo spirito della Terra. Così il
rito e la festa si svolgevano a contatto della natura |
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Foto di Shane O'Neill per Fly away - Inish Beg |
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LA PREGHIERA DI PROTEZIONE Detta
"caim"
(protettore) è una preghiera che si recita mentre viene
tracciato il cerchio
sacro intorno agli sposi,
come ogni preghiera tende ad agire misticamente, per creare nel proprio
interno una dimensione sacra. Il
cerchio (simbolo della totalità e della comunità)
era tracciato con una spada o una lancia un ulteriore gesto di
protezione verso l'inizio di una nuova vita. Alcuni esempi di preghiere
di protezione si trovano ad esempio nella raccolta ottocentesca dello
scozzese Alexander Carmichael "Gadelica Carmina" che
riporta una vasta tradizione orale di incantesimi, benedizioni e
preghiere popolari. LA
CANDELA DELL'UNITA' (tradizione
irlandese) Gli
sposi accendono insieme 3 candele (ovviamente nel rito non
può mancare l'elemento fuoco): due esterne che rappresentano
rispettivamente la famiglia dello sposo e della sposa e una candela
al centro più grande che
rappresenta la nuova famiglia della coppia. LA PIETRA DEL
GIURAMENTO (tradizione
scozzese) Il
rituale consiste nel sigillare
in una pietra i voti nunziali. Le
tribù celtiche erano intimamente legate allo spirito del
luogo: ogni luogo particolare, sia un lago, fiume, valle o montagna
erano abitate da spiriti, spesso considerarti spiriti
ancestrali degli Antenati. Con
al pietra del giuramento si attiva il collegamento e la benedizione
degli antenati e della terra sugli sposi: le
energie spirituali presenti nel luogo sacro si uniscono a quelle create
al momento dello scambio dei voti, con
l'energia positiva delle persone presenti alla cerimonia, con l'amore
che scaturisce dagli sposi e tutte le loro aspettative di una vita
futura condivisa (la coppia si colloca tra il passato e il futuro per
la continuità della vita). Anticamente
al termine della cerimonia, la pietra del giuramento seguiva la sua
strada. Era gettata in una fonte d'acqua o nel lago o nel mare oppure
lasciata sul posto. THE
OATH STONE Quello
che resta della tradizione vuole che lo sposo e la sposa posino le mani
su una pietra al momento dei votinunziali.
La promessa diventa ungiuramento
solenne consacrato dalla terra e dagli antenati.
Anticamente si incidevano simboli o i nomi degli sposi su un albero o
su una pietra, e ancora oggi sulla pietra vengono incise le iniziali
della coppia con la data del matrimonio; successivamente la pietra
potrà trovare il suo posto nel giardino della nuova casa o
all'interno della casa, o sarà lasciata sul posto della
cerimonia. Un
ulteriore sviluppo di questa tradizione vede anche il lancio
delle pietre da parte dei partecipanti al rito quale
augurio di buona fortuna e prosperità. Sempre partendo
dall'idea che su un oggetto naturale possa essere trasferito un
pensiero, auguri,
preghiere e speranze felici per la coppia saranno
impressi in una pietra tenuta in mano dagli invitati al momento dello
scambio dei voti. Dopo
la cerimonia le
pietre saranno gettate dagli ospiti stessi in un corpo d'acqua (pozzo,
fontana, sorgente, fiume, lago, mare) essendo l'acqua l'elemento che
rappresenta le emozioni ma anche più in generale lo spirito.
Il dono inoltre non potrà che essere accolto con benevolenza
dagli spiriti ancestrali del luogo che aggiungeranno anche la loro
benedizione. Una
buona idea (se non si dispone di un cerimoniere che distribuisca le
pietra agli ospiti) è quella di mettere su un tavolo
addobbato tanti ciottoli e un cartello o una serie di leggende dove
viene descritto il rituale. |
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HANDFASTING (tradizione
scozzese e irlandese) Controversa
la sua attribuzione alla tradizione celtica, il
legame delle mani è
un rito però molto suggestivo per un certo verso simile
all'accensione della candela dell'unità. I polsi degli sposi
vengono legati insieme da un officiante con un lungo nastro (o
l'intreccio di due nastri in due colori rosso e bianco a simboleggiare
rispettivamente il principio maschile e quello femminile). La
cerimonia è probabilmente di origine medievale: nel 1200 in
Scozia il contratto di matrimonio veniva suggellato con una stretta
di mano ed
era un unione consensuale tra due adulti senza bisogno di sacerdote,
notaio e di testimoni. IL
PATTO DI SANGUE Un
tempo l'handfasting era
soprattutto un
patto di sangue, in
cui si incideva con la punta di un pugnale il polso destro degli sposi
fino a far sgorgare il sangue, dopodiché i due polsi erano
legati a stretto contatto tra di loro con la "wedlock's band" ovvero
una lunga striscia di stoffa. Ecco
la formula che ancora nel 1700 veniva recitata dai due sposi (per lo
più in gaelico) Ye
are Blood of my Blood, and Bone of my Bone. (in
italiano: Sei sangue del mio sangue, ossa delle mie ossa, ti dono il
mio corpo così noi due saremo uno, ti dono il mio Spirito
fino alla fine della nostra Vita) E'
interessante notare che invece della formula diventata rituale nella
celebrazione della Chiesa "finchè morte
non ci separi",
nella cultura celtica era espresso apparentemente lo stesso concetto
sotto la forma "fino alla fine della nostra Vita", una
promessa che a ben vedere ha delle profonde implicazioni filosofiche e
presuppone un tempo più indefinito rispetto alla durata
della vita terrena ossia è equivalente
all'eternità! La
formula al giorno d'oggi più diffusa in Scozia (tratta da qui)
è Now
you are bound one to the other (in
italiano: ora siamo reciprocamente legati con un laccio non facile da
spezzare, prendi il tempo del rito prima dei voti finali per imparare
quello che devi sapere per crescere in saggezza e amore affinchè il
matrimonio sarà forte e l'amore durevole in queste vita e
oltre) |
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IL SALTO DELLA
SCOPA (tradizione
gallese) Questa
tradizione sembra essere stato ampiamente praticata in varie parti del
mondo, dall'Europa dell'Est alle Americhe. Nell'atto
di spazzare il pavimento non solo si fa pulizia, ma si delimitano anche
i confini della casa. Ripetere il gesto varie volte al giorno (una
volta non esisteva l'aspirapolvere) entrava a far parte di un rituale
di difesa della propria casa. Ci
sono diversi modi per eseguire il salto: la scopa è posata
in terra (oppure tenuta ad una certa altezza) e la coppia, mentre si
tiene per mano supera la scopa con un salto
il più in lato possibile (più
alto il salto, maggiore la forza dell'unione) oppure la scopa
è posta sulla soglia di casa e lo sposo con la sposa in
braccio la scavalca per entrare nella nuova casa. A
volte la coppia prima salta sul fuoco e poi sulla scopa (il fuoco
brucerà via le influenze negative del passato e la scopa
indicherà il nuovo inizio). |
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