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LA ROSA in FABULA

Fin dai tempi antichi si sparse feconda in tutta Europa e fu il latino Virgilio in epoca imperiale a chiamarla con il nome di rosa, un fiore antico e diffuso su tutta la terra, i cui reperti fossili rinvenuti in Giappone, negli Stati Uniti e in Europa risalgono a circa venticinque milioni di anni fa; Secondo gli ultimi studi genetici, la rosa è una pianta di origine nordica che nel corso dei secoli si è andata spostando, e adattando, verso sud.

Le prime testimonianze scritte ci arrivano dai Sumeri, nelle tombe reali della città di Ur (4000 a.c.); la prima rappresentazione pittorica si ritrova negli affreschi del palazzo reale di Cnosso (2000 a.c.); Confucio (500 a.c.) ci fa sapere che l‘imperatore della Cina possedeva centinaia di libri sulla coltivazione della Rosa.

 

Fin dall'antichità la rosa accoglie nel suo grembo due significati antitetici: delicatezza e piacere ma al tempo stesso anche sofferenza e dolore fisico. Da un lato ammirata per la bellezza e per la soavità del profumo, dall'altro temuta per il tronco ed i rami spinosi.

La rosa ha rappresentato nel cuore del poeta la metafora del tempo che passa veloce e della caducità di ogni cosa fresca, bella e giovane, la vita nel fulgore della sua bellezza e la morte nell’inevitabile declino; da qui l’esortazione al carpe diem e le allusioni a cogliere i piaceri della vita prima che sia troppo tardi. Il tema della rosa simbolo di vita e di morte era esplicitato nelle “Rosaria” dette anche Rosalia. Erano feste popolari di carattere privato celebrate nella Roma Tardo-Imperiale durante la fioritura delle rose. Si banchettava presso le tombe dei defunti, si offrivano libagioni e corone di rose ai morti.

Godward-Choris_-_A_Summer_Rose-1902.jpgFLORA

Più anticamente a fine Aprile- primi di Maggio si festeggiavano a Roma le Floralia in onore alla dea Flora antica divinità italica della vegetazione, della primavera e della gioventù. (nel dipinto di John William Godward, "Chloris rosa d’estate"-1902)

Di vin tinte le tempie si cingono di serti intrecciati, e la splendida mensa è tutta sparsa di rose.” -Ovidio-

 

Così la Regina dei fiori si incorona a Maggio nel trionfo della Primavera, stagione delle rose che segna il rifiorire della natura dopo il freddo dell’inverno, come la rosa è il trionfo dell’amore e della rinascita.

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I MITI GRECI

flora.jpgGli antichi greci accostarono la rosa alla dea della bellezza e dell'amore: Afrodite, mentre nasceva dalle onde del mare, fece cadere una goccia d'acqua a terra, germoglio della prima rosa.

Le rose inizialmente bianche, si tingono di rosso nella storia di Adone, giovane di straordinaria bellezza, e di Afrodite. Secondo questo mito Afrodite nascose Adone, ferito da un cinghiale, in un cespuglio di candide rose selvatiche (ma anche secondo un'altra versione di anemoni) sulle quali si impresse, indelebile, il rosso sangue del giovane morente. Secondo un’altra versione le rose bianche vennero colorate dal sangue della dea, ferita dai rovi mentre correva a soccorrere Adone. Le rose, bagnate del sangue della dea, vergognandosi per l’offesa, rimasero rosse per l’eternità.

 

Narra una leggenda che la ninfa Cloris o Cloride, (moglie di Zefiro e anche la latina Flora secondo Ovidio nei Fasti) dea dei fiori, trovando una ninfa morta in un bosco volle trasformarla in fiore: Afrodite aggiunse la bellezza, le tre Grazie lo splendore, la gioia e il fascino, Dionisio il profumo e infine Apollo la riscaldò con i suoi raggi. Donata a Eros, il dio dell'amore nominò la Rosa "regina dei fiori".

 

Nei giardini di Afrodite così descritti dalla poetessa greca Saffo (nel dipinto di John Reinhard Weguelin – Lesbia) non poteva mancare la rosa fiore sacro alla dea.

C’è un bosco grazioso di meli, altari vaporano d'incensi.

L'acqua fredda risuona fra i rami del melo

e la radura è un'ombra di rose

I MITI ROMANI

Per gli antichi romani fu Cupido a dare le spine alla rosa, l'amorino punto da un'ape nel giardino di Venere, fece partire involontariamente una freccia dal suo arco che colpì un cespuglio di rose.

Un altro mito invece fa risalire la rosa e le spine alla ninfa Rodante e ai suoi pretendenti. Si racconta dunque, che la bella Rodante rifiutasse i numerosi pretendenti. Questi ultimi, un giorno, irruppero in casa provocando le ire della dea Diana, la quale trasformò Rodante in rosa ed i suoi spasimanti in spine.

LA ROSA GALLICA

rosa-gallica.jpgDella Rosa Gallica (della Gallia) classificata nel 1700 da Linneo, possiamo affermare che furono i Romani a diffonderla e coltivarla in tutto l’Impero.

La Roma imperiale fece un uso smodato dei petali di rosa. Pioggia di rose sui convitati; bagni di bellezza in vino di rose, materassi di rose e ghirlande da portare al collo o sul capo, profumi e unguenti non solo per uso cosmetico e come offerte agli dei, ma anche per deodorare gli ambienti.

Durante le rappresentazioni teatrali e anfiteatrali, oltre al grande telo o velarium teso sugli spettatori per ripararli dal sole, su di essi venivano spruzzati getti d'acqua misti a profumi. Talisparsiones , costituite da getti di acque odorose e di polveri aromatiche sparse sugli attori e sugli spettatori, a Pompei forse erano a base di rosso croco e di profumo di rosa.

Tratto da http://profumiere.it/oliiantichi.html

 

Così cascate di rose erano fatte piovere sui convitati dei banchetti nella Roma Imperiale

 

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La rosa veniva utilizzata nei medicamenti e in cucina, secondo gli studi e le sperimentazioni della botanica Annamaria Ciarallo eseguiti negli scavi di Pompei, possiamo essere certi della presenza all’epoca di almeno due tipi di rose, la Rosa Gallica e la Rosa Gallica Versicolor. Nella Casa del Profumiere, detta anche Giardini d’Ercole, si coltivavano rose, gigli e viole, insieme con l’ulivo, la base di allora per gli unguenti e i profumi. Un olio profumato, l’oleum rosarum, veniva tratto da rose macerate prima in olio, poi in vino e successivamente spremute.

 

Heroldic%20Rose_tif.jpgEsiste un’espressione medievale curiosa, tuttora in uso: “sub-rosa” che significa “in segreto”. Un poeta latino anonimo ne spiega così il significato:

“La rosa è il fiore di Venere. Eros, per nascondere le proprie avventure, dedicò la rosa, il dono di sua madre, al dio del silenzio. Per questo motivo il padrone di casa mette una rosa sulla sua mensa accogliente, in modo che gli invitati sappiano che ciò che viene detto in quella occasione deve considerarsi segreto.”

Così nel Medioevo la rosa stilizzata a cinque petali decorava ancora i confessionali.

 

L’emblema della rosa comparve negli stemmi araldici medievali e anche l’architettura mise al primo posto rosette e rosoni a cinque petali. In araldica è simbolo di bellezza, onore puro, soavità di costumi, nobiltà e merito riconosciuto. Perfino la Chiesa cristiana attribuì alla rosa precisi significati simbolici, traslitterando in chiave mistica verso la Madonna tutti gli attributi pagani legati alla rosa; inevitabile del resto l’associazione (peraltro presente già nel mito di Adone) del colore rosso della rosa con il sangue - di Cristo- e più in generale con il sangue del martirio, così la Chiesa fece della rosa un simbolo salvifico e la riprodusse ampliamente nei suoi edifici.

NELLE FIABE 

La rottura di un incantesimo grazie alla potenza dell’amore si ritrova nella fiaba Rosaspina dei Fratelli Grimm conosciuta anche con il nome di "La Bella Addormentata". Nella fiaba l’amore trionfa e dai rovi nascono le rose, la bella addormentata si risveglia grazie al bacio del vero amore. La fanciulla viene chiamata da altri autori Aurora riallacciando un legame antico tra Venere-Afrodite e Aurora, che già Omero descriveva con "dita di rosa".

Un’altra fiaba molto popolare “Bella e la Bestia” tratta invece il tema della metamorfosi operata dall’amore per mezzo di una rosa: Bella, con la forza dell’amore, infrange l’incantesimo che imprigionava la Bestia, che torna così ad essere un bellissimo principe.

NEI CANTI POPOLARI

rose-gardener.jpgNelle ballate popolari più antiche fiori ed erbe sono un linguaggio magico ben codificato e ricco di significati che si è andato man mano a impoverire e a banalizzare, tranne un ultimo, grande splendore, la florigrafia ottocentesca utilizzata per comunicare i sentimenti nelle relazioni sociali e amorose.

 

Così nelle ballate la rosa non è solo "una rosa" ma è il simbolo della passione amorosa; l'allusione al fiore più intimo e segreto della donna. Sebbene un tempo le fanciulle fossero educate a preservarsi caste e pure fino al matrimonio, la loro stessa ingenuità le poteva far cadere facile preda dei mascalzoni, che con false promesse matrimoniali, le inducevano a concedere il loro "pegno d'amore".

Così le rose nelle canzoni celtiche sono associate alla sfortuna e stanno a indicare una gravidanza in atto: "cogliere la rosa" è un eufemismo per l’atto sessuale che portava più spesso le sue spine, le fanciulle si pentivano amaramente di aver dato il loro fiore ad un uomo non degno della loro fiducia, il quale dopo essersi divertito, le abbandonava (lasciandole con una gravidanza inopportuna perchè non ricondotta nell'alveo del matrimonio)!

 

La rosa nei canti popolari simboleggia quindi la perdita della verginità e con essa l’innocenza e la fiducia verso un mondo (maschile) che non è quello che sembra! (vedi)

IL NODO D'AMORE

Nelle ballate il simbolo di un amore tormentato è consacrato dal nodo d'amore tra la rosa e il rovo, i due arbusti spuntano dai rispettivi sepolcri degli amanti e si intrecciano, per simboleggiare la ricongiunzione delle due anime dopo la morte: i due amanti in vita non hanno potuto congiungersi in matrimonio (principalmente per gli ostacoli costituiti dal divieto parentale (per la troppo giovane età dei due innamorati o per l'interesse di combinare un matrimonio più vantaggioso).
Su tutte le ballate del genere aleggia l'imperativo di non disonorare la famiglia e spesso la donna è la vittima predestinata al sacrificio. Il copione principale però in questo tema è la morte di crepacuore dei due innamorati.


L’ERBARIO MEDIEVALE

Nella tradizione popolare la rosa è associata alla bellezza della pelle, il detto “Avere pelle liscia come i petali di rosa” ben sintetizza l’uso cosmetico della rosa nei secoli.

Nei vari Tacuina Sanitatis medievali e ricettari del tempo si traggono virtù e proprietà delle rose (per curare sia il corpo che lo spirito) dall’olio di rosa contro infiammazioni e dolori muscolari alle tisane della salute

chi si irrita facilmente riduca in polvere un po’ di rosa e un po’ meno di salvia e quando sente l’ira scatenarsi avvicini questa polvere alle narici, infatti la salvia consola, mentre la rosa rallegra

 

Sempre Hildegard von Bingen ci avverte

i frutti (della rosa canina) non nuocciono mai ne crudi ne cotti chi è sano, ma chi ha lo stomaco debole, trarrà vantaggio nel consumarli cotti, perché depurano il suo stomaco eliminando il muco. Chi è invece è malato in modo più grave può mangiarli crudi ma non cotti perché danneggerebbero lo stomaco che è come avvizzito

 

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LE RICETTE DI HILDEGARD (XI SEC)

OLIO CON ROSA GALLICA

Oltre che buon condimento l’olio di rosa, curava i reumatismi, i dolori alle braccia e gambe, le nevralgie e i crampi. Ingredienti ½ml. di olio essenziale della rosa gallica; 100 ml. di olio di oliva. Imbottigliare gli ingredienti, tappare la bottiglia e lasciar macerare al sole qualche giorno. L'utilizzo sarà poi di 1 L. di olio di oliva per ogni ml. della precedente preparazione, per decorare mettere qualche rosa gallica nella bottiglia.

LO SCIROPPO MEDIEVALE PER LA TOSSE

Dice Ildegard: “La Rosa canina è davvero calda. Significa “affetto”. Una persona che abbia dolore ai polmoni, sminuzzi la rosa con le sue foglie, vi aggiunga del miele grezzo e li cuocia insieme. Rimuova la schiuma, strizzi il composto ottenuto con un panno e realizzi un vino speziato. Lo beva di frequente: eliminerà le sostanze nocive dai polmoni, li purificherà e li risanerà” Da “Physica”di Hildegard von Bingen.

 

LA ROSA CANINA

RosaCanina.jpgI fiori della rosa canina sbocciano in primavera, mentre i frutti maturano tra agosto e settembre e sono ricchi di vitamina C e di bioflavonoidi

 

Il nome curioso sempre classificato da Linneo, attribuiva impropriamente alle sue bacche, la proprietà di curare la rabbia.

Uso esterno (oli, essenza, acqua)

Astringente, antinfiammatorio e protettore vasale

 

Uso interno (decotto o tintura)

Come bevanda invernale vitaminizzante e stimolante delle funzioni renali, è raccomandata anche per infiammazioni di reni e vescica.

Coadiuvante nella gotta e i reumatismi perché elimina le accumulazioni di acido urico.

Grazie ai tannini è efficace nella cura delle diarree.

 

Uso cosmetico

Per prevenire rughe e l’invecchiamento della pelle, contro eritemi solari e scottature.

 

Maschera di bellezza alla Rosa Canina

È una delle maschere più efficaci per il suo effetto schiarente, levigante e tonificante della pelle, basta frullare i “frutti “ freschi (tagliati, svuotati con cura e lavati più volte per eliminare i piccoli peli aguzzi che possono conficcarsi nella pelle).

 

CUCINA IN ROSA

La rosa compare nei ricettari antichi sia in preparazioni dolci che salate, per aromatizzare vini e bevande e in insalata come entremets.

La rosa è abbinata principalmente  nelle pietanze di volatili, come le quaglie, le pernici ma anche il cappone; i petali e i frutti della rosa canina, ma anche di quasi tutte le rose selvatiche, sono usati per produrre marmellate, composte e sciroppi.

 

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PATINA DE ROSIS –De re coquinaria

Accipies rosas et exfoliabis, album tolles, mittes in mortarium, suffundes liquamen, fricabis. Postea mittes liquaminis ciatum unum semis et sucum por colum colabis. Accipies cerebella IV, enervabiset teres piperis scripulos VIII, suffunes ex suco, fricabis. Postea ova VIII frangis, vini ciatum unumsemis et passi ciatum I, olei modicum. Postea patinam perunges et eam impones cineri calido, et sic inpensam supra scriptam mittes. Cum cortafuerit in termospodio, piperis pulverem superasparges et inferes

“Prendi le rose, sfogliale, togli la parte bianca del petalo. Pesta i petali nel mortaio, innaffiali colgarum (salsa fermentata, dall’odore simile alla nostra salsa di acciughe, fatta con erbe aromatiche, tagli di pesce e sale) e tritura. Passa tutto al colino. Prendi 4 cervella, togli i nervi. Pesta dei grani di pepe, versaci il succo di rose e tritura tutto. Rompi 8 uova e aggiungi un po’ di vino, un po’ di passito e olio quanto basta. Ungi una padella e mettila sulla brace calda, versaci tutto e cuoci. Spolvera con pepe… e servi ben caldo. “

Non è un budino di rose ma un patè di rose, che ci arriva dalla Roma di Apicio

ROSATUM –De re coquinaria

Rosatum sic facies: folia rosarum, albo sublato, lino inseris ut sutilis facias et uino quam plurima sin fundes, ut septem diebus in uino sint. post septem dies rosam de uino tollis, etalias sutiles recentes similiter mittis, ut per dies septem in uino requiescant, et rosameximis. similiter et tertiofacies, et rosam eximis et uinum colas et, cum ad bibendum uoles uti, addito melle rosatum conficies. sane custodito ut rosam a rore siccam etoptimam mittas.

“Il vino di rose farai così. Prendi foglie di rose, a cui taglia l’unghia bianca dei petali, e cucile in telo di lino, ed infondine assai nel vino, tenendovele per sette dì. Trascorsi che sieno, toglile e sostituiscine altre fresche, ugualmente cucite, e vi rimangano altrettanto tempo quanto le prime. Così fa per la terza volta, quindi cola il vino. Allorchè vorrai usarne per bere, aggiungendo miele comporrai il vino rosato. Bada di valerti di rose bene asciutte dalla rugiada.”

 

Nella ricetta l’anonimo compilatore si raccomanda di usare solo i petali migliori e lasciati asciugare, si presume il riferimento a quelli della Rosa Gallica. Per ottenere il violatum si applica lo stesso procedimento utilizzando ovviamente i petali di viola (la Viola Odorata)

ACQUA DI ROSE (ad uso alimentare)

Per ogni litro di acqua i petali di tre rose, semi di cardamomo e chiodini di garofano.

RICETTE NEL WEB PER UNA FESTA SPECIALE

Per una romantica cena a due si usino rose di giardino coltivate senza antiparassitari.

 

http://www.fateefate.it/cucina/cucina0.htm

http://www.museoroseantiche.it/viewnode.do?pagine_name=1+cucina

http://www.donnamoderna.com/cucina/ricette/
cucinare-con-le-rose-ricette-con-i-petali/foto-1#title

http://www.rosae.org/ricette.html

http://ricette.giallozafferano.it/ricette-con-le-Rose/

http://www.stilenaturale.com/news/983/
Le-dolci-ricette-con-rose-per-una-cucina-naturale.html

http://paroleinpunta.wordpress.com/2011/08/28/quaglie-ai-petali-di-rosa/

http://www.mangiarebene.com/ricette/carne/pollame/
quaglie-ai-petali-di-rosa_IDa_599.htm

http://www.buttalapasta.it/articolo/
ricette-festa-della-mamma-quaglie-alle-rose/7509/

Cattia Salto 2012

NELLA MAGIA

"Le Fate legate a questi fiori porteranno amore, amore, amore…Le Fate delle Rose possono essere d’aiuto per qualsiasi aspetto dell’amore e della fertilità. Le rose possono essere usate negli incanti d’amore delle Fate: spargete petali di Rosa sotto i vostri piedi e danzate leggermente sopra di essi, chiedendo la benedizione delle Fate per la vostra magia. Inoltre, le Rose sono note per attrarre le Fate nei giardini: il loro dolce profumo richiama gli spiriti elementali a stabilirsi nei paraggi .
Usi magici della Rosa: sssociata alle emozioni, la Rosa è sempre stata usata negli incanti, nei riti e nelle miscele d’amore, e l’Acqua di Rose viene aggiunta ai bagni d’amore. Tuttavia, l’amore non è l’unica cosa per cui si usa questo fiore: un tè di boccioli bevuto prima di andare a letto porta sogni profetici; petali sparsi intorno alla casa donano tranquillità e sollievo alla famiglia; petali e cinorrodi sono usati in riti e miscele curative, ed un panno imbevuto di Acqua di Rose posto sulle tempie allevia l’emicrania. Inoltre, le Rose sono aggiunte anche alle miscele per la fortuna ed indossate sono protettive. L’olio di Rosa si usa in rituali ed incanti inerenti all’amore e la pace. ."(tratto da qui)


DILLO CON UN FIORE

rosasboccia.gifLa tradizione di regalare mazzi dispari è francese ed ha una più prosaica origine nel fatto che le rose del mercato erano vendute in numero pari, e dunque i fioristi, per distinguersi dai commercianti di strada, iniziarono a venderle in numero dispari (un altro motivo, più poetico, è che i numeri dispari sono indivisibili come due amanti).

 

Una rosa è il simbolo della semplicità, ma anche dell'amore a prima vista, se donata in occasione del primo appuntamento, mentre in piena fioritura è una dichiarazione di persistente sentimento amoroso.

Due rose manifestano affetto, innamoramento, fidanzamento o promettono un futuro matrimonio.

Tre rose rappresentano il legame esistente tra una coppia di innamorati e, per tradizione, celebrano l’anniversario di un mese.

Sei rose dichiarano di avvertire la mancanza dell’amata e il coinvolgimento sentimentale a qualunque età, giovanile o matura.

Sette rose esprimono la presenza di un’infatuazione.

Nove rose rappresentano la volontà di rimanere per sempre legati alla propria partner.

Dieci rose attestano che la relazione amorosa è davvero perfetta.

Una dozzina di rose asseriscono di desiderare legarsi all’amata per tutta la vita, per averla accanto soltanto per sé. Tredici rose dimostrano amicizia all’infinito.

Quindici rose rivelano il proprio dispiacere.

Diciotto rose sono inviate per scusarsi.

Venti rose svelano la sincerità dei sentimenti che si provano.

Ventuno rose palesano la dedizione amorosa.

Due dozzine di rose esclamano di appartenere all’amata.

Venticinque rose presentano le congratulazioni.

Tre dozzine di rose rendono manifesto di sentirsi perdutamente innamorati.

Quaranta rose attestano che il proprio amore è autentico.

Cinquanta rose palesano un sentimento amoroso incondizionato.

Un mazzo di rose aperte in fiore ringraziano con riconoscenza.

IL COLORE DELLA ROSA

Oggi alle rose è attribuito un significato diverso a seconda del colore:

Rosa arancio - fascino;

Rosa bianca - amore puro e spirituale o amicizia;

Rosa color corallo - desiderio;

Rosa di Natale - pace, tranquillità;

Rosa gialla - gelosia, infedeltà, declino dell'amore;

Rosa muschiata - bellezza capricciosa;

Rosa canina - piacere e dolore;

Rosa rosa - amicizia, affetto;

Rosa color rosa scuro - gratitudine;

Rosa color rosa pallido - gioia;

Rosa pesca - amore segreto;

Rosa rossa – passione.

 

APPROFONDIMENTO

http://www.elvirolangella.com/docfiles/news/LeRosalia.pdf

http://www.mariateresalupo.it/simbolimitialchimiafiabe/maggiodue.html

http://profumiere.it/oliiantichi.html

http://www.larici.it/architettura-ambiente/storia/rosa/rosa02.htm

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