LE CANZONI
CELTICHE |
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THE WIND THAT SHAKES THE BARLEY La
frase può generare un po' di confusione essendo stata usata
per indicare diverse cose. Nell'uso più recente come titolo di un film, quello più
antico come titolo di una musica da danza,
una reel dalle
probabili origini scozzesi, e non ultimo come titolo
di una canzone irlandese. Il film drammatico del 2006 è diretto dal regista Ken Loach sulla più recente guerra d'indipendenza irlandese (1919-1921) prendendo spunto dal titolo della canzone irlandese omonima: un giovane irlandese di nome Micheail, un qualunque ragazzo del popolo - nel villaggio rurale della contea di Cork- è stato brutalmente e futilmente assassinato da una banda inglese di 'Black and Tans' e il suo cadavere è pronto per essere seppellito. La sua famiglia e i suoi amici si riuniscono attorno al corpo e cantano a bassa voce "The Wind that Shakes the Barley" 'Twas
harder still to bear the shame Così
il protagonista del film, Damien
si unisce al fratello Teddy
in una "flying column" dell'esercito
repubblicano irlandese. La canzone è un perfetto connubio tra canto d'amore e canto di protesta (rebel song) tratto dalla poesia omonima pubblicata in "Ballads, Romances and Song" da Robert Dwyer Joyce nel 1861 e abbinata alla melodia "The old love and the new love". Nel 1872 Robert Dwyer è emigrato a Boston, dove ristampa le sue poesie irlandesi con alcuni nuovi testi in "Ballads of Irish Chivalry" Robert Dwyer Joyce (1836–1883) originario di Limerick, poeta irlandese, medico e professore di letteratura inglese presso l'Università cattolica di Dublino (fratello di Patrick Weston Joyce famoso collezionista di canzoni popolari irlandesi), era un attivista politico nel movimento feniano, e per evitare l'arresto, lasciò l'Irlanda nel 1866 per ritornare a Dublino solo nel 1883, poco prima della sua morte. "L'orzo che si muove nel vento" è diventato il simbolo dei ribelli irlandesi del 1798, pare che sulle fosse comuni dove venivano seppelliti i "croppy boys", crescesse l'orzo, germogliato dalle razioni di cibo che si portavano in tasca; così lo spirito del nazionalismo irlandese non poteva essere distrutto e tornava a rinasce. Non sta a indicare quindi solo una stagione, l'estate, è anche l'immagine che rievoca nel protagonista il dolore: il momento della scelta tra l'amore per la famiglia e la patria, la morte dell'amata e la cupa vendetta. Il
giovane, avendo preso la difficile decisione di combattere a fianco dei
ribelli, è costretto ad abbandonare la sua fidanzata, forse
per sempre. Le incertezze e i dubbi che lo assillano svaniscono quando
gli inglesi uccidono la ragazza: egli, stringendo il corpo morente
dell'amata, decide di abbracciare la lotta e di cercare vendetta, senza
più dubbi o rimorsi In
effetti l'amore per l'ideale, quando abbracciato completamente,
è sempre più bruciante e totalizzante dell'amore
sensuale, ma la vendetta, il "sangue per il sangue" non è
sufficiente a placare l'animo del protagonista, diventato
inconsolabile, e i suoi pensieri vanno alla tomba di lei dove presto
spera (o teme) di ricongiungersi. Esistono
alcune varianti testuali della poesia, il testo più
utilizzato nelle canzoni è quello comparso in stampa nel
1962 in "Irish Songs of Resistance"
scritto da Patrick Galvin
che riporta però solo 4 delle 5 strofe originarie
(è omessa la IV strofa), una versione identica è
pubblicata in "New Treasury
of Irish Songs and Ballads" di Martin Walton (Parte 1, 1968), in cui
si riporta la stessa melodia con il titolo di Royal
Charlie (già abbinata da Alfred Percival
Graves in 'The
Irish Song Book', 1894)
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MELODIEREELIl reel, non collegato con il testo della poesia di Robert Dwyer Joyce, si trova in Scozia in "The Athole Collection", James Stewart Robertson, 1884 e in "The Skye Collection", Keith Norman MacDonald, 1887 ASCOLTA The
Chieftains The Wind That Shakes The Barley/The Reel With The
Beryl, 1978 ASCOLTA The Chieftain e Milladoiro’s O Berro Seco, 1980 SLOW AIRASCOLTA Martin Cathy 1965 in quella che si può definire la versione tradizionale standard del brano ASCOLTA Sarah Makem - 1968 sulla melodia rallentata di The Maid That Sold Her Barley di origine settecentesca ASCOLTA Dick Gaughan in Prentice Piece
2002 La
mia preferita è ASCOLTA Loreena McKennitt
in Troubadours On The Rhine
(2012) la versione è strepitosa una delle poche volte in cui
l'uso del pianoforte si sposa con la melodia celtica, sublime l'uso
della distorsione nella chitarra! Ci
sono inoltre ottime versioni solo vocali di Dead Can Dance, Amanda Palmer o Declan
de Barra JIGTempi velocizzati che cozzano con il tono mesto e disperato del testo al quale si addice di più la prima melodia ASCOLTA Solas in Sunny Spells and Scattered Showers, 1997 la IV strofa è saltata il testo segue maggiormente la stesura originale di Robert Dwyer Joyce come riportata però nella variante di Patrick Galvin ASCOLTA Belfast food 2002 che riprende la versione di Solas WALZER LENTOIl tempo più ballabile associato al testo deriva da una versione di sapore più tradizionale cantata sulla melodia di un valzer lento dal titolo Wind that Shakes the Corn resa popolare dagli Irish Rovers nel 1967 nell'Album The Unicorn |
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FONTI ILLUSTRAZIONI |
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(Cattia Salto
settembre 2013) |
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