LE
DANZE INTORNO AL PALO DELLA LIBERTA' La danza tipica intorno al palo della
libertà era la Carmagnole che era anche il canto della Rivoluzione francese. Il primo
albero della libertà venne piantato a Parigi nel 1790, ne seguirono molti altri in Francia e in Italia
e nei vari paesi fin dove arrivò la rivoluzione francese; di solito erano
piantati nella piazza principale della città: si trattava di un albero (il
latino "populus" nel duplice significato
di pioppo ma anche di popolo) ma più spesso di un palo coronato dal berretto frigio rosso e decorato con nastri e
bandiere, utilizzato per le cerimonie civili e i festeggiamenti. Anche il berretto frigio era un simbolo
rivoluzionario: era il cappello che nell'antica Roma veniva dato dai padroni
agli schiavi liberati (vedi Saturnalia). L'albero era l'emblema della libertà repubblicana ma anche della rivoluzione sociale e al posto
del berretto si finì per issare la
bandiera rossa. continua Jean-Baptiste Lesueur (1749-1826) |
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Carmagnola sotto il dominio dei Marchesi di Saluzzo, era la principale produttrice di canapa nonchè il più importante mercato della penisola Italia! Con la canapa si produce un tessuto termoregolatore, efficace barriera dai raggi UVA che pur assomigliando per certi aspetti al lino presenta molti più vantaggi, d'inverno infatti tiene caldo ed è "stretch". La fibra di canapa è molto robusta, più resistente e elastica rispetto alle fibre di altre piante: se ne facevano vele per le navi, corde per legare i fasciami e per il governo delle imbarcazioni e dei veicoli a trazione animale, tende militari, calzature, abbigliamento da lavoro (i blue jeans nascono a Carmagnola), ma anche lenzuola e biancheria da casa. Molta della biancheria fine della nonna che si crede di lino in realtà è di canapa (e spesso il lino più grossolano di oggi viene spacciato per canapa). Con la selezione delle varietà e l’affinamento delle tecniche di lavorazione della canapa tessile l’Italia aveva raggiunto nel mondo il primato mentre l’Irlanda lo aveva per il lino.
Era di canapa l’abbigliamento degli operai stagionali settecenteschi che da San Bernardo di Carmagnola si spostavano al porto di Marsiglia per fabbricare corde. La loro giubba chiamata “Carmagnole” divenne uno dei simboli della Rivoluzione Francese. Erano di canapa i primi jeans, portati sul lavoro dagli operai del porto di Genova, e poi indossati dai cow boys americani. Così la canzone prese il nome dalla tipica giacca dei lavoratori, detta la carmagnola. |
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IL COSTUME DEI SANCULOTTI A. Cocchi (tratto
da vedi) Nella fase
più radicale della Rivoluzione, altra
fonte di ispirazione per creare uno stile di abbigliamento
rivoluzionario era rappresentata
dalle 'divise' dei lavoratori. Il più rappresentativo di questi è lo stile
dei sanculotti, un tipo di abbigliamento chiaramente ideologico e legato alla politica giacobina. Questa
divisa era composta da capi appartenenti agli operai, ai marinai e ai
contadini francesi. Il costume sanculotto era composto da: A volte potevano
indossare sopra una redingote scura con colletto a revers rosso. Tra gli accessori si
poteva trovare una pipa e un fazzoletto
annodato al collo |
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IL CANTO E LA DANZA La Carmagnole iniziò a circolare nel 1792 e ben presto divenne l'inno dei Sanculotti (che così si chiamavano perche portavano i pantaloni al posto delle culottes ovvero i braghettoni al ginocchio, indossate dai nobili
Presa delle Tuileries, il 10 agosto 1792: i parigini guidati dai giacobini insorgono per la seconda volta in pochi mesi, invadendo le Tuileries; il 22 settembre 1792 venne proclamata la Repubblica. La Carmagnole ebbe un successo clamoroso, era cantata non solo in Francia ma anche dalle truppe napoleoniche in marcia per tutti i territori "liberati" TESTO E TRADUZIONE IPOTESI DI RICOSTRUZIONE DELLA DANZA continua |
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FONTI (Cattia Salto
aprile 2014, integrazione settembre 2014) per contatti Associazione culturale L’Ontano Viale XXIV Maggio,
19 13046 Livorno Ferraris -Vercelli tel. 016147395 cell 3932695834 oppure scrivete a email |