Privacy Policy A TAVOLA NEL MEDIOEVO: ad convivium

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BANCHETTARE NEL MEDIOEVO E NEL RINASCIMENTO

sul modo di convitare, l’arte culinaria medievale e rinascimentale, lezioni di galateo

 

Le Buone Maniere a tavola furono oggetto nel Medioevo di una ricca precettistica, ci si aspettava che ognuno fosse consapevole del proprio rango e che si comportasse di conseguenza, sia nei modi che nella conversazione; nella disposizione dei commensali era rispettata una precisa gerarchia che rispecchiava il loro status sociale, a cominciare dallo scranno ad uso esclusivo del principe, dalla panca fino allo sgabello per l’ultimo dei dignitari.

 

L’etichetta a corte portò all’elaborazione di rituali sempre più complicati e sontuosi per il banchetto, dove anche la servitù doveva saper svolgere le sue mansioni con eleganza, precisione e ordine.



AD CONVIVIUM

Introduzione

Inizi il Banchetto

Corte imbandita

Galateo

Gastronomia Medievale

Ricette

lavaggio-mani.jpgIL GALATEO

Il galateo medievale prescrive di lavarsi le mani prima del pasto, e per l’occasione sono stati creati dei particolari contenitori detti acquamanili, in oro e intarsi preziosi come quello di Carlo Magno oppure in argento o bronzo dalle fogge più bizzarre.

 

Oltre che all’inizio e alla fine del pasto gli ospiti si pulivano le dita immergendole in coppe riempite di acqua profumata, che erano lasciate sulla tavola per un uso collettivo (l’acqua era cambiata di tanto in tanto dagli addetti al servizio).

 

Il comportamento dei commensali doveva essere molto decoroso, la compostezza e il portamento erano indice di signorilità:già allora era maleducazione mettere i gomiti sulla tavola!

buone-maniere.jpgSi mangia con grazia e a piccoli bocconi, utilizzando solo le tre dita (pollice-indice-medio) della mano destra prendendo il cibo direttamente dal vassoio comune e intingendolo nella salsa.

 

Per salare il boccone si deve intingere la punta del coltello pulito (l’unica posata sempre presenta in tavola e che spesso viene “portata da casa”) nella saliera perché anche toccare il sale con le dita è considerato scortesia.

 

Più spesso è l’uomo che premurosamente taglia in pezzi ancora più piccoli il boccone migliore per offrirlo alla dama infilzandolo con la punta del suo coltello. Ed è la signora del castello che per omaggiare il cavaliere vincitore del torneo offre il vino che lei stessa stava bevendo porgendogli la coppa.

 
Dopo aver lavato le mani non toccherai niente se non ciò che mangerai.
Non trangugerai subito il tuo pane, ma aspetterai che venga servito il primo piatto.
Non è corretto ficcarsi in bocca pezzi così grossi che i frammenti cadano a destra e a sinistra; questo è prova di rozzezza e di gola. Mastica il tuo cibo con cura prima di inghiottirlo, per evitare di strangolarti.
Se non vuoi bere come un villano, assicurati che la tua bocca sia libera di cibo; solo il contadino fa una zuppa del genere nella bocca.
Non allungare le mani sul piatto che hai davanti per prendere un boccone di cibo che ti sembra migliore di quello che hai di fronte: questo è villania.


Dall’addestramento di un gentiluomo, Pietro Alfonso (XII secolo)