IMPOSSIBLE RIDDLE Il “contrasto” tra innamorati, basato sui "compiti o enigmi impossibili" ha come modello la ballata "The Elfin Knight" (la ballata alla base della famosissima Scarborough Fair): collezionata da Francis James Child con il numero 2. La fanciulla sente suonare il corno (o la tromba) dall'elfo e cade in preda al desiderio. L'elfo però le chiede di superare delle prove impossibili (ad esempio di cucirgli una camicia senza ago né filo) e anche lei a sua volta chiede a lui delle prove d'amore, con chiari riferimenti al compimento del rapporto sessuale. Il rapporto tra i due è ambiguo, nelle versioni più antiche è la ragazza che chiama l'elfo nella sua camera, perché diventi il suo amante, e l'elfo la sottopone ai compiti impossibili per dissuaderla, perché troppo giovane; in altre versioni invece, l'elfo sottopone la ragazza alle imprese impossibili, minacciandola di rapirla per farla diventare la sua amante (e lei invece difende la propria verginità). (vedi) Come sia questi "enigmi" o "indovinelli" fanno parte di una consuetudine delle canzoni popolari nel rapportarsi con il soprannaturale, sia esso un essere magico o diabolico, e più in generale rappresentano un'arma di difesa per scongiurare un pericolo o ottenere un beneficio, così nelle fiabe giovanetti e giovanette di umili origini ottengono matrimoni vantaggiosi o regni per aver saputo risolvere degli enigmi o aver adempiuto a dei compiti impossibili. Un bel salto mentale per noi moderni che abbiamo ridotto gli indovinelli a barzellette! |
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RIDDLES
WISELY EXPOUNDED CHILD
# 1 Ovvero tradotto in italiano "Gli indovinelli ben risposti", la prima delle ballate raccolte nel libro di Child "The English And Scottish Popular Ballads": con il titolo "Inter Diabolus Et Virgo" la ballata è riportata in un manoscritto del 1445, conservato adesso presso la Bodleian Library di Oxford (Rawlinson MS., 328, fo. 174v). Ma questa è già una versione più tarda "cristianizzata" della storia. Nelle
versioni più antiche si narra di una iniziazione sessuale in
cui una vergine per sposare il cavaliere deve rispondere saggiamente a
degli indovinelli. Occorre
tuttavia riflettere sul ruolo che i
giochi di parole e le metafore hanno assunto nella cultura
antica più in generale e in quella celtica in particolare:
le gare di indovinelli rappresentavano un tempo la forma
suprema di saggezza, erano prove
iniziatiche dei momenti di "passaggio" ovvero di transizione
tra uno stato dell'essere ad un altro, o più semplicemente
di crescita in cui si elaborano nuove verità e conoscenze.
L'enigma parla con metafore e compiere il salto tra il senso letterale
e quello metafisico è la sfida. L'ineffabile
non è esprimibile con le semplici parole ma solo con la magia delle parole, ovvero il
linguaggio poetico, così il sovrannaturale può
parlare alla nostra anima; non per niente queste sfide hanno come esito
la morte o il rapimento dei demoni, oppure possono salvare la vita. |
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VERSIONE A Gli indovinelli compaiono spesso nei rituali nunziali come mezzo per riunire gli opposti, diventano un po' il surrogato delle imprese impossibili ovvero gli ostacoli da superare. In genere è l'uomo a dover superare delle ardue fatiche per ottenere la mano della sposa ma nel mondo celtico ci sono anche molti esempi del contrario. Un tempo erano consuetudine le gare "sulla soglia" in cui i rappresentati dello sposo davanti alla porta di casa della sposa venivano dapprima rifiutati e poi accolti in casa e sfidati a una gara poetica in cui spesso gli indovinelli facevano parte dei versi. Melodia: Lay
the bend to the bonny broom in Pills to Purge Melancholy, Thomas D'Urfey |
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VERSIONE C L'inizio è simile alla versione A in cui le tre sorelle accolgono con sollecitudine lo "straniero" e la più giovane passa la notte con lui. Al mattino il "cavaliere villano" nel senso di privo di modi cortesi e raffinati, esorta la sorella più giovane a rispondere ai suoi indovinelli e la minaccia però che, in caso di errore, sarà di certo portata via dall'old Nick (uno dei tanti pseudonimi del diavolo). Solo allora la fanciulla (e con lei il pubblico) inizia ad avere timore dello straniero e con la sua ultima risposta lo costringe a rivelarsi nel suo aspetto demoniaco! Gli indovinelli non
hanno una risposta univoca in tutte le versioni, ad esempio alla
domanda di cosa sia più pungente di una spina si risponde a
volte con la calunnia oppure con la fame o la morte. |
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LA VERSIONE
AMERICANA Il titolo dice nove domande ma gli indovinelli sono solo otto la nona domanda è probabilmente quella contenuta nel ritornello ovvero "chi è il più furbo tre noi due?". Nel testo ci sono molte espressioni "bibliche" di rigore quando si parla del diavolo. Il testo è riportato in "Singing Traditions of Child’s Popular Ballads", Bertrand Harris Bronson, come collezionato dalla signora Rill Martin, Virginia, 1922. ASCOLTA TESTI E TRADUZIONE continua |
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VERSIONE B Nota anche come "The Three Sisters" o "Juniper, Gentle & Rosemary" la ballata compare, peraltro in forma incompleta, in "Some Ancient Christmas Carols" di Davies Gilbert (1823). E' la versione più romantica della storia in cui la sorella più giovane sa rispondere ai sei enigmi e riesce a sposare il "valiant knight"
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(Cattia Salto marzo 2014) |
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