STELLA
SPLENDENS Nel
Llibre Vermell
di Montserrat
si trova la ancora popolarissima ai giorni nostri "Stella splendens" IL
VIRELAI La
forma musicale del brano analizzato è il virelai ossia una danza in voga
tra il 1200 e la fine del 1300, diffusa in terra francese, italiana e
spagnola, sia d'ambito sacro che profano. Il virelai
è la poesia dei Trovieri del Nord Francese come l'estampida è la poesia
dei Trobadori dell'Occitania, ma è anche
la poesia della laudi italiane e dei canti di pellegrinaggio. Si ipotizza che essendo una danza abbinata a testi sull'amor cortese si sia configurata come una danza di corteggiamento ballata dalla coppia; ma come canto sacro e come forma di ballo per il tripudio dei fedeli è ben più probabile una configurazione in cerchio. Alcuni ritengono che il temine virelai significhi musica di Vire (ossia musica normanna) altri invece che derivi dal verbo virer che significa torcere e quindi ipotizzano una ricostruzione della danza basandola proprio sul cambio alternato del fronte. In realtà l'origine del virelai è ignota e piuttosto la sua caratteristica sta nella struttura del canto. (nella miniatura i danzatori alternati uomo-donna, sono disposti presumibilmente in cerchio con il fronte però rivolto all'esterno. Invece di tenersi direttamente per mano reggono le due estremità dello stesso drappo) |
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GUIDA
ALL'ASCOLTO Dal punto di vista musicale il virelai "Stella Splendens" è formato da sette stanze con schema Abba con refrain e volta che portano lo stesso tempo. Ci sono quindi solo due idee musicali, ritornello e volta (idea A), strofa (idea B) ma il ritornello era di solito affidato al coro mentre strofa e volta erano cantate dalla voce solista, così la voce solista anticipa nella volta (a) il tema musicale del ritornello ripetuto dal coro (A). Sequitur alia cantilena omni dulcedine plena eiusdem Domine nostre ad trepudium rotundum (in italiano: segue un altro canto, ripieno d'ogni dolcezza della Nostra Signora, per la danza in cerchio) ASCOLTA Jordi Savall Qui il ritornello è affidato alle due voci del coro mentre la strofa è cantata dalle voci maschili, la volta (ossia l'anticipazione del ritornello è lasciata alle donne) |
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Rit. |
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TRADUZIONE ITALIANO Stella splendente sul monte, illuminata dal
Miracolo Dal mondo intero, tutti accorrono gioiosamente, Principi e nobili di stirpe reale, Prelati, baroni, conti illustri, Contadini, aratori e qualche notaio, Regine, contesse, donne illustri, Tutti si radunano qui per presentare le loro
offerte IPOTESI
DI RICOSTRUZIONE
DELLA DANZA Noi siamo abituati a considerare una canzone articolata in strofa e ritornello e quindi contiamo la I strofa - ritornello, la II strofa - ritornello e così via nel virelai invece ritornello e strofa sono inglobati in un'unità definita stanza che inizia con il ritornello (A); dopo la strofa(B) c'è la volta(A) che ha la stessa parte musicale del ritornello e in qualche modo lo anticipa (schema ABA). Di fatto al nostro orecchio è la strofa a "suonare" come un ritornello perchè è quella che presenta una variazione rispetto al motivo dominante. Le due parti musicali non hanno la stessa durata in quanto la parte A che si divide in a,a è di 10+10 battute, mentre la parte B che si divide in b,b è di 8+8 battute. Anche questa è per noi un'irregolarità, ma perfettamente normale per la musica medievale. VIDEO danza in
cerchio con passi doppi e semplici e l'inserimento della rotazione (ma
non del cambio fronte) come elemento distintivo della parte B e come
elemento di cesura tra volta e ritornello VIDEO questa seconda ipotesi inserisce anche il cambio fronte, facendo letteralmente una volta (ossia girandosi verso l'esterno) dopo il canto della "volta" (bisticcio di parole ovviamente voluto). Inoltre si è introdotto una terza parte più specifica per il ritornello che si differenzia dalla volta con il movimento in avanti. VIDEO una
ricostruzione molto più complessa propone ancora la
divisione in 3 parti della danza con i movimenti tra ritornello e volta
affidati a due parti completamente diverse. Ad un certo punto il
cerchio si spezza e i danzatori si dispongono per coppie formando
idealmente due cerchi quello più esterno delle donne e
quello più interno degli uomini. Mi piace molto la figura
finale in cui i danzatori formano una sorta di stella semplicemente
disponendosi in forma di catena con il verso alternato (cioè
il fronte delle donne verso il centro del cerchio e il fronte degli
uomini verso l'esterno del cerchio). Trovo che per rispecchi molto il
gusto medievale per i segni e i simboli. OSSERVAZIONI C'è
da considerare prima di tutto il contesto popolare della danza che era
eseguita cioè dai pellegrini provenienti da ogni dove e di
diverse condizioni sociali (come la canzone stessa ribadisce), la danza
doveva per tanto essere dai passi semplici e condivisa. Le danze sacre
tendono ad essere quasi una preghiera cantata e aiutano con il loro
andamento monotono e ripetitivo a raggiungere uno stadio di "vuoto"
mentale funzionale alla meditazione (o al congiungimento con il
divino). Presumibilmente come lo stesso Jordi Savall
propone il ritornello era corale mentre strofa e volta
erano affidati a delle voci soliste (ovvero al coro degli uomini e al
coro delle donne) quindi a me sembra che già la cesura
sottolineata dal girare su se stessi e del cambio fronte sia
più che bastante alle due parti. Gli abbellimenti proposti e
la suddivisione in tre parti con ulteriori varianti nelle figure lo
vedrei più indicato nel virelai
cortese danzato dai nobili. FONTI |
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(Cattia
Salto giugno 2015) |