LUCEDIOSi trova lungo la strada detta delle Grange che collega Vercelli a Crescentino. L'Abbazia fu costruita dai monaci cistercensi provenienti da La Fertè in Borgogna, nel 1123, per conto di Ranieri, Marchese del Monferrato. GLI ALERAMICI E L’ORIENTEParteciparono alla grande avventura
delle Crociate d’Oriente con sorti alterne, ma effimeri re di
terre lontane, periranno tragicamente. Il primo fu Guglielmo il vecchio che
partecipò alla seconda crociata, poi fu la volta dei suoi
quattro figli: Guglielmo Lungaspada (il cui figlio
Baldovino V fu re di Gerusalemme), Corrado
considerato il promotore della terza crociata, la cui fama è
celebrata dai trovatori di quel tempo e dai cronisti musulmani
dell’epoca. Nel 1192 fu nominato re di Gerusalemme, ma
morì assassinato il giorno dopo; e poi Ranieri
e infine Bonifacio I, (il grande mecenate
amante del vivere cortese, amico e protettore di poeti
e trovatori) Stessa triste sorte per la generazione successiva, solo il
ramo di Ranieri riesce a sopravvivere tra gli intrighi delle Terre di
Palestina fino al suo frutto più rinomato ricordato come il
Gran Marchese, Guglielmo VII (al potere dal 1253,
appena dodicenne). Grande condottiero e abile politico,
una ventina d’anni più tardi seppe imporre il
proprio dominio (in qualità di signore o capitano) su molte
città del Piemonte e della Lombardia (Torino, Vercelli,
Alessandria, Acqui, Tortona, Casale, Ivrea, Pavia e Milano) Alla sua
morte il corpo venne tumulato nell’Abbazia di Lucedio. |
LUCEDIO
L’attuale
azienda agricola Principato di Lucedio era originariamente un monastero
fortificato costruito dai Cistercensi nel 1123. Oggi sono ancora visibili le chiese, il chiostro, i dormitori ed il
refettorio. Anticamente aveva anche un mulino, ora scomparso. Nel 1784
l’Abbazia fu soppressa per ordine del papa (tra le accuse
rivolti ai monaci anche quella di satanismo), nel 1861
l’allora proprietario Marchese Raffaele de Ferrari duca di
Galliera ottenne il titolo di Principe di Lucedio trasmettendo al
fondo. LA DINASTIA DEGLI ALERAMICIComparsi misteriosamente intorno all’anno mille, forse provenienti dalla Germania o dalla Francia, gli Aleramici ricevono dai Re d’Italia Ugo e Lotario un territorio molto esteso denominato Corte Aureola, oggi corrispondente alla zona di Leri Cavour. Governarono Trino e il Monferrato con alterne sorti fino al 1305, anno della morte dell’ultimo marchese. |
Vista dal portone di accesso al principato. In primo piano la chiesa del popolo, l’altra chiesa, quasi al centro, è dedicata a S. Maria. (non visitabile perché in restauro)Visita con biglietto d’ingresso comprensivo di guida. http://www.principatodilucedio.it/ Spaccio aziendale di risi pregiati delle varietà Carnaroli, Baldo, Arborio, Vialone Nano e Sant’Andrea Nelle splendide sale medioevali
dell'Abbazia vengono organizzate visite guidate, degustazioni,
colazioni, ricevimenti, congressi, sfilate di moda, concerti,
manifestazioni culturali e mostre; alcune sale sono state utilizzate
come location per riprese televisive, cinematografiche e pubblicitarie. |
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LE LEGGENDEStoricamente è provato che nel 1784 il Papa fece sigillare le sale dell'abbazia, secolarizzandola, e facendo disperdere i monaci. Una leggenda narra di pratiche sataniche e sevizie perpetrate dai monaci stessi spinti forse da un essere demoniaco evocato durante un sabba di streghe che tripudiavano nel cimitero di Darola situato nelle vicinanze. Qualcuno riuscì a catturare questa forza maligna e che la imprigionò nelle critpe della chiesa di S. Maria, prima di murarle. Si dice che là sotto vi siano degli abati mummificati, seduti su dei troni, disposti in cerchio a fare da custodi a questa forza infernale. Ancora legata alla leggenda della scomunica dell'abbazia, vi è quella relativa alla colonna che piange. Esiste infatti, nella Sala Capitolare, dove venivano svolti processi e decise le torture, una colonna che, ancora oggi, versa lacrime per le orrende gesta vissute. continua |