A cura di Cattia Salto |
SCIAMANESIMO
E DRUIDISMO Lo sciamanesimo originariamente legato alle culture di cacciatori-raccoglitori si è diffuso quasi ovunque nel mondo e con caratteristiche comuni. Lo sciamanesimo ha radici molto antiche, come suggeriscono interpretazioni di alcuni graffiti rupestri ritrovate in territorio scandinavo e siberiano. Lo Sciamanesimo è l’espressione di un modo di vivere e di sentire la natura, diffuso nelle società animiste nelle quali si pensa che i destini degli esseri umani siano decisi da spiriti ultraterreni e ogni elemento del mondo fisico sia animato da un "principio vitale", governato da uno spirito regnante. Gli strumenti classici dello sciamano consistono nel tamburo, maschere, strumenti musicali, cintura di sonagli, statue raffiguranti l’effige degli spiriti verso cui trasmigrare. Il tamburo in special modo è uno strumento potente, e talvolta la sua membrana viene decorata e dipinta con immagini antropomorfe o zoomorfe, simboli sacri, elementi cosmogonici e della natura come sole, terra, montagne, fiumi. |
Lo sciamano è
anche il
"depositario dei saperi" di
quei popoli oltre che il
guaritore. Possiede una conoscenza profonda delle tradizioni,
dei miti della comunità. Conosce le canzoni e i metodi di
concentrazione. È la persona che maggiormente riesce a
vivere in spiritualità con il mondo naturale circostante,
conoscendo le regole di equilibrio e armonia. I suoi saperi spaziano
dalla mitologia alla medicina. La caratteristica principale dello sciamano è quella di “viaggiare” in condizioni di estasi nel mondo degli spiriti e di utilizzarne i poteri per il singolo o per l’intera comunità. Le tecniche per far questo sono essenzialmente il "sonno estatico" (trance mistica) e la "trasformazione in animale del proprio spirito" (animali psicopompi, trasformazione zoomorfica) Nella trance si
presentano due categorie di segni: i sintomi, cioè
l’espressione bruta e non elaborata di un cambiamento,
percepito al livello puramente sensibile (tremare, svenire, provare
terrore, essere preda di convulsioni, avere lo sguardo fisso, essere
paralizzato negli arti, provare insensibilità al dolore,
avere tic, disturbi termici, ecc.). Si è perduta ogni forma
di coscienza riflessiva, ed in genere non si ha ricordo alcuno
dell’esperienza. I comportamenti
invece, non sono semplici reazioni, ma atti carichi di valore
simbolico, espressione comunque di una cultura e di una
società. Si compiono azioni sorprendenti, che denotano
sempre un superamento di limiti e barriere, come camminare sulle braci
senza provare dolore, trafiggersi il corpo o maneggiare armi ed animali
pericolosi. C’è chi piega oggetti e compie gesti
acrobatici impossibili nello stato normale, chi guarisce le malattie o
vede il futuro, chi incarna una divinità o entra in contatto
con i morti. Nella trance si
viaggia nel paese degli dei, si parlano lingue sconosciute, o infine,
si balla per ore intere o si canta per giorni e notti senza
interruzioni. La trance cioè, si presenta sempre come
un’esaltazione del proprio io, un intensificarsi di una
disposizione fisica e mentale, esprimendosi quasi sempre con un
superamento di certi limiti umani (Rouget,
1986) Mutare forma come pratica magica comporta una trasformazione di una parte dell'anima nello spirito di un animale per lasciare il corpo e viaggiare sia nel mondo sensibile che in quello sovrasensibile. Un'altra tecnica consiste nel lasciare il proprio corpo e prendere possesso del corpo di un animale vivente (o per viaggiare nell'oltretomba prendendo possesso dello spirito di un animale). In questo modo lo sciamano
"cavalca", cioè prende come mezzo per spostarsi, i corpi
degli animali che sono anche suoi spiriti-guida. In alcuni rituali si
utilizzano piante psicoattive oppure il battito del tamburo, oppure si
indossano le pelli o la maschera dell'animale che si desidera
"cavalcare". Tale pratica non è indenne da rischi: può accadere che lo sciamano non possa più ritornare al suo corpo perché si dimentica di sé, del suo essere umano, oppure viaggia troppo lontano dal corpo e cade in coma o il corpo fisico muore perché troppo debilitato dalla separazione. Lo spirito può
essere catturato nell'aldilà o l'animale può
essere ferito o ucciso sul piano terreno e quindi, come l'anima dello
sciamano è catturata o ferita o uccisa, così il
suo corpo ne riporta le conseguenze. L’antico Druido incarnava per molti versi il ruolo dello sciamano in funzioni ed attività che l’antropologia culturale moderna ha ampiamente documentato presso varie popolazioni; spesso viene sollevata l’obiezione che presso i druidi il percorso iniziatico facesse parte di un apprendimento codificato in studi che potevano durare per un decennio e che fossero riservati a una classe funzionale; nulla di ciò toglie alle “doti innate” presenti per taluni nello sciamano a prescindere dalla sua iniziazione, e ancor meno alla “benedizione degli Spiriti” che altri attribuiscono alla forte presenza di potere psichico donato. |
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