Privacy Policy Terre Celtiche, Livorno Ferraris

http://ontanomagico.altervista.org/chiesatemplareisana_file/image002.gif

ISANA

Scarse sono le documentazioni storiche sul sito, giusto alcuni documenti datati agli inizi del 1200, che citano la casa templare di Santa Maria di Isana. Di tutto il complesso agricolo e monastico è sopravvissuta solo la chiesetta ancorché molto rimaneggiata in facciata, all’interno e nella parte absidale (del tutto estranea all’originale come pure il campanile).


http://ontanomagico.altervista.org/chiesatemplareisana_file/image006.jpg


LA CHIESA TEMPLARE D’ISANA

Numerosi i materiali di recupero, -lastroni, pietre angolari e mattoni romani- ci testimoniano l’antichità dell’insediamento. In facciata, la parte ad intonaco superiore lascia intravedere il motivo della croce templare. L’uso di segnare con croci i luoghi di ospitalità era molto diffuso nel Medioevo: lungo le vie di pellegrinaggio erano poste delle croci segnaletiche, la croce ornava anche architravi o lunette dei portali di chiese degli ordini ospitalieri o di pievi che avessero ambienti dedicati ai pellegrini di passaggio. Tutto ci lascia presumere quindi che la casa templare di Isana costituisse anche un luogo di ospitalità per i pellegrini.

Cattia Salto

 

(tratto dalle cartelle scritte per la conferenza “I templari ad Isana” Comune di Livorno Ferraris – dicembre 2000)

 

RECENSIONE saggio Santa Maria d’Isana di Giovanni Franco Giuliano

 

isana.jpg

CHIESA TEMPLARE d’ISANA

Il sito si raggiunge dalla circonvallazione di Livorno Ferraris (Vercelli) in direzione Trino. Dopo 1 Km circa si imbocca una strada sterrata a sinistra (a lato di un canale). Dopo 200 m si raggiunge la cascina di Isana (è una proprietà privata, per visite rivolgersi a Giovanni Camoriano, tel. 0161/477702).

Si suggerisce una visita il 15 Agosto in occasione della Festa alla chiesa di S. Maria d’Isana (antica processione che si perpetua dal XVII secolo dopo che, per intercessione della Madonna, venne allontanato dal paese il flagello della peste)

PERCHE’ LA MANSIO TEMPLARE?

Livorno Ferraris (l’antica Liburnum) godeva, già al tempo dei Romani, del transito di una strada militare che da Vercelli conduceva a Torino sfruttando il guado della Dora; la stessa strada nel medioevo diventa, nel tratto da Vercelli a Chivasso, Strada Liburnasca percorsa da pellegrini, crociati e mercanti. Questa strada metteva in comunicazione Torino e quindi il passo del Moncenisio con Vercelli, città attraversata dalla via Francigena, proveniente da Ivrea. Da Livorno passava anche un'altra strada alternativa che proveniva da Aosta-Ivrea. Essa attraversava l'antica Iliaco, sulla collina di Villareggia e proseguiva fino a Livorno per giungere a Trino, Casale e congiungere Genova. Questa seconda strada poneva di fatto in collegamento i passi del Piccolo e del Gran San Bernardo con Genova, importante centro di raccolta per il pellegrinaggio in Terrasanta.

L'ordine religioso e cavalleresco dei Templari aveva come fine peculiare l'assistenza e l'ospitalità dei pellegrini, ecco perché i Templari crearono un loro insediamento proprio a Isana, punto mediano tra le città di Vercelli, Casale, Ivrea, sull'importante via Liburnasca.

L'ordine dei Templari aveva installato ad Isana una mansio, difesa da alte mura, comprendente il convento con torri di vedetta ai lati, la cappella, la scuderia, l'armeria, la fucina, il mulino, la cantina, i magazzini per la conservazione delle derrate alimentari, l'infermeria, la foresteria, il cimitero e il vivarium o peschiera.

 

Non è da escludere che nella mansio di Exana abbia sostato Filippo Augusto, re di Francia, di ritorno dalla Terra Santa nel 1191, alla fine della II Crociata. Egli seguì il percorso della via Francigena, detta anche Romea, fino a Vercelli, quindi imboccò la Liburnasca per arrivare a Torino e, attraverso la valle Susa, al Moncenisio e quindi in Francia.

 

(tratto dalle ricerche di G.F. Giuliano)

LA MADONNA NERA

Anche la statua della Madonna di Isana potrebbe essere stata originariamente una Madonna Nera, (numerose chiese fondate dai Templari sono dedicate a Nostra Signora) o almeno così tramanda la tradizione locale. Come riportato da Marisa Camoriano che ha raccolto varie leggende contadine su Isana, si narra che “..nella notte del 14 agosto, vigilia della festa della Madonna Assunta, a mezzanotte in punto, si vedano risplendere e affievolirsi in cielo tre stelle. Sarebbero le tre sorelle Madonne nere: la Madonna d’Oropa, di Crea e d’Isana (prima di essere indorata si raconta fosse nera), che si ritrovano per parlare tra di loro.” continua

PERCHE’ IL MENHIR?

Luogo di culto precedente al cristianesimo, anticamente era oggetto di pellegrinaggio per appoggiare la schiena a una pietra infissa nel terreno che si diceva avesse la facolta’ di guarire i reumatismi. Secondo la tradizione, i templari costruivano le loro residenze presso monumenti megalitici, in luoghi di antica sacralità, dove si dice confluiscano correnti telluriche e cosmiche benefiche, non a caso sotto il pavimento della chiesetta scorre -per tutta la lunghezza dell’edificio- il rivolo di una sorgente. continua