ISANA
Scarse
sono le documentazioni storiche sul sito, giusto alcuni documenti
datati agli inizi del 1200, che citano la casa templare di Santa Maria
di Isana. Di tutto il complesso agricolo e
monastico è sopravvissuta solo la chiesetta
ancorché molto rimaneggiata in facciata,
all’interno e nella parte absidale (del tutto estranea
all’originale come pure il campanile).
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CHIESA
TEMPLARE d’ISANA
Il sito si raggiunge dalla circonvallazione di
Livorno Ferraris
(Vercelli) in direzione Trino. Dopo 1 Km circa si imbocca una strada
sterrata a sinistra (a lato di un canale). Dopo 200 m si raggiunge la
cascina di Isana
(è una proprietà privata, per visite rivolgersi a
Giovanni Camoriano,
tel. 0161/477702). Si suggerisce una visita il 15 Agosto in occasione
della Festa alla chiesa di S. Maria d’Isana
(antica processione che si perpetua dal XVII secolo dopo che, per
intercessione della Madonna, venne allontanato dal paese il flagello
della peste) PERCHE’ LA MANSIO TEMPLARE?Livorno Ferraris
(l’antica Liburnum)
godeva, già al tempo dei Romani, del transito di una strada militare che da Vercelli conduceva a Torino
sfruttando il guado della Dora; la stessa strada nel medioevo diventa,
nel tratto da Vercelli a Chivasso,
Strada Liburnasca
percorsa da pellegrini, crociati e mercanti. Questa strada metteva in
comunicazione Torino e quindi il passo del Moncenisio
con Vercelli, città attraversata dalla via Francigena, proveniente da
Ivrea. Da Livorno passava anche un'altra strada alternativa che
proveniva da Aosta-Ivrea.
Essa attraversava l'antica Iliaco, sulla collina di Villareggia e proseguiva fino a
Livorno per giungere a Trino, Casale e congiungere Genova. Questa
seconda strada poneva di fatto in collegamento i passi del Piccolo e
del Gran San Bernardo con Genova, importante centro di raccolta per il
pellegrinaggio in Terrasanta. L'ordine religioso e cavalleresco dei Templari
aveva come fine peculiare l'assistenza e l'ospitalità dei
pellegrini, ecco perché i Templari crearono un loro
insediamento proprio a Isana,
punto mediano tra le città di Vercelli, Casale, Ivrea,
sull'importante via Liburnasca. L'ordine dei Templari aveva installato ad Isana una mansio, difesa da alte mura,
comprendente il convento con torri di vedetta ai lati, la cappella, la
scuderia, l'armeria, la fucina, il mulino, la cantina, i magazzini per
la conservazione delle derrate alimentari, l'infermeria, la foresteria,
il cimitero e il vivarium
o peschiera. Non è da escludere che nella mansio di Exana abbia sostato Filippo
Augusto, re di Francia, di ritorno dalla Terra Santa nel 1191, alla
fine della II Crociata. Egli seguì il percorso della via Francigena, detta anche Romea,
fino a Vercelli, quindi imboccò la Liburnasca
per arrivare a Torino e, attraverso la valle Susa,
al Moncenisio e quindi
in Francia. (tratto dalle ricerche di G.F. Giuliano) LA MADONNA NERAAnche la statua della Madonna di Isana potrebbe essere stata
originariamente una Madonna Nera, (numerose chiese fondate dai Templari
sono dedicate a Nostra Signora) o almeno così tramanda la
tradizione locale. Come riportato da Marisa Camoriano
che ha raccolto varie leggende contadine su Isana,
si narra che “..nella notte del 14
agosto, vigilia della festa della Madonna Assunta, a mezzanotte in
punto, si vedano risplendere e affievolirsi in cielo tre stelle.
Sarebbero le tre sorelle Madonne nere: la Madonna d’Oropa, di
Crea e d’Isana
(prima di essere indorata si raconta
fosse nera), che si ritrovano per parlare tra di loro.” continua PERCHE’ IL MENHIR?Luogo di culto precedente al cristianesimo,
anticamente era oggetto di pellegrinaggio per appoggiare la schiena a
una pietra infissa nel terreno che si diceva avesse la facolta’ di guarire i
reumatismi. Secondo la tradizione, i templari costruivano le loro
residenze presso monumenti megalitici, in luoghi di antica
sacralità, dove si dice confluiscano correnti telluriche e
cosmiche benefiche, non a caso sotto il pavimento della chiesetta
scorre -per tutta la lunghezza dell’edificio- il rivolo di
una sorgente. continua |