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BRIGIDConosciuta anche come Brighid,
Brigit
o Brigantia,
è la dea del
triplice fuoco, patrona dei fabbri, dei poeti e dei
guaritori. Il nome deriva dalla radice “breo” (fuoco): il fuoco della fucina del fabbro unito a quello dell’ispirazione artistica e dell’energia guaritrice.
Onore a Birgit che con
tre volti
Portava il soprannome di Belisama, la “Splendente” ed era una Dea Solare (presso i Celti e i Germani il Sole era femmina). A lei era dedicata la Festa di Fine Inverno che si celebrava nell'Europa celtica alle Calende di Febbraio. Era la festa di IMBOLC, la festa della purificazione dei campi e della casa a segnare il lento risveglio della Natura..continua |
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Brigit,
figlia del Grande Dio Dagda
e controparte celtica di Athena-Minerva,
è la conservatrice della tradizione, perché per
gli antichi Celti la poesia era un’arte sacra che trascendeva la semplice composizione di versi e
diventava magia, rito, personificazione della memoria ancestrale delle
popolazioni. La
capacità di lavorare i metalli era ritenuta anche essa una
professione magica e le figure di fabbri semi-divini, si stagliano
nelle mitologie non solo europee ma anche extra-europee;
l’alchimia medievale fu l’ultima espressione
tradizionale di questa concezione sacra della metallurgia. Sotto
l’egida di Brigit
erano anche i misteri druidici della guarigione,
e di questo sono testimonianza le numerose “sorgenti
di Brigit”.
Diffuse un po’ ovunque nelle Isole Britanniche, alcune di
esse hanno preservato fino ad oggi numerose tradizioni circa le loro
qualità guaritrici. Ancora oggi, ai rami degli alberi che
sorgono nelle loro vicinanze, i contadini appendono strisce di stoffa o
nastri a indicare le malattie da cui vogliono essere guariti. Sacri
a Brigit erano la ruota
del filatoio, la coppa e lo specchio. Lo specchio è strumento di divinazione e simboleggia
l’immagine dell’Altro Mondo cui hanno accesso eroi
e iniziati. La ruota del filatoio è il centro ruotante del
cosmo, il volgere della Ruota dell’Anno e anche la ruota che
fila i fili delle nostre vite. La coppa è il grembo della Dea da cui tutte le
cose nascono. Excalibur, la spada di re Artù, è stata forgiata dalla Signora del Lago, una figura a volte associata a Brighid a causa della sua funzione di forgiatrice e del fuoco. Come l'Avalon Arturiano, o "l'isola delle mele", Brigid possedeva un meleto nell' aldilà a cui le api viaggiavano per ottenere del nettare magico.
Essendo
una delle dee
più complesse e più contraddittorie del pantheon
celtico,
Brigid può essere vista come la figura religiosa
più
potente in tutta la storia irlandese. |
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LA GRANDE DEABrigid è pertanto considerata una GRANDE DEA, madre, sposa e sorella di tutti gli Dei, verrebbe da porle sulla bocca le parole di Apuleio: " Io sono
colei che è la madre naturale di tutte le cose, signora e
reggitrice di tutti gli elementi, la progenie iniziale dei mondi, il
culmine dei poteri divini, regina di tutti coloro che popolano gli
inferi, prima di quelli che affollano il cielo, unica manifestazione
sotto una sola forma di tutti gli dei e dee. Per mio volere si
dispongono i pianeti in cielo, le salubri brezze marine e i lamentosi
silenzi infernali. E' quindi in senso lato la forza che governa l'Universo, dispenatrice di vita e di morte, magico grembo della rigenrazione. Una forza che come spiega Maria Gimbutas fin dai tempi preistorici è stata venerata sia nel Cielo che nella Terra e in ciò che in essa vive. Vita, Morte e Rigenerazione in un ciclo che si suppone perenne! Ma anche il simbolo dell'unità di tutte le forme viventi. Una
dea molto antica appartenente ad un epoca remota in cui i Celti
veneravano le divinità femminili più di quelle
maschili,
quando la conoscenza (medicina, agricoltura, ispirazione) era di
diritto esclusivo delle donne. Birgit con tre volti ispira i
bardi e per loro schiude l’incompiuto varco IL CICLO DELLE STAGIONICosì come nel mito greco di Persefone (detta anche Kore, che diventa la romana Proserpina) anche nei racconti mitologici degli antichi Celti troviamo una Grande Vecchia e una Giovane Sposa imprigionata dalla Vecchia, ma che riesce a liberarsi proprio alle calende di Febbraio. La Cailleach (vecchia donna) è la regina dell'Inverno (Breia la chiamano gli scozzesi), madre di tutte le dee e gli dei, colei che ha modellaro le montagne, la personificazione degli elementi della natura nella loro forza distruttiva, e perciò chiamata Strega della tempesta. E' lei a portare la neve quando una volta l'anno si mette a lavare il suo grande plaid. Eppure nel suo nome si cela una giovane donna (caileag): la dea fanciulla che si reca al pozzo sacro e si muta in cigno riuscendo a sfuggire alla Vecchia. Così la dea è portatrice di luce-calore ed è anche associata all'acqua, che è il nutrimento del grembo. |
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MAIDEN IN THE MORLAYIl testo di "Maiden in the Mor
lay" è il
più antico che si conosca del medioevo inglese e risale al
913 (in Bodleian Library - Oxford) , così ancora oggi
possiamo ascoltare un canto dalla fresca dolcezza e purezza. Vergine della brughiera, SANTA BRIGIDA DI KILDARECristianizzata come Santa Bridget o Bride (pronuncia bree), come viene chiamata familiarmente in gaelico, essa venne ritenuta la miracolosa levatrice o madre adottiva di Gesù Cristo e la sua festa si celebra appunto il 1 febbraio, la Santa resta ancora oggi protettrice dei fabbri,dei poeti e dei medici.
Figura discussa quella di Santa Brigida d'Irlanda (450 circa - 525 o 528), l'unico dato certo è la presenza a Cill Dara di una grande comunità monastica femminile (con una Badessa a comandare), la cui cattedrale è descritta accuratamente nel VII secolo nella "Vita sanctae Brigidae" da Cogitosus, il suo unico biografo. Tutto il resto è leggenda.. la Brigida di Kildare è forse stata una druidessa "infiltratasi" nel cristianesimo monastico alle soglie del Medioevo? (continua) |
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FONTI
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